Come promesso ieri, chiudo con questo articolo (se si può chiamare così) il ciclo che ho denominato “zona rossa” ben 70 giorni fa.
71 giorni fa ero a cena a Roma, all’improvviso mi arriva la notizia, prima informale poi formale, che Modena sarebbe diventata zona rossa (da qui il titolo) la mattina dopo. Quella cena mi è rimasta sullo stomaco, bisognerà rimediare.
La mattina dopo prendo un treno al volo, torno a Bologna e poi a Modena e quel che vedo è davvero allucinante: tutto chiuso, un clima tetro e spaventoso.
Poi arriva in pochi giorni il lockdown totale.
Fino a qualche giorno prima, tutta la comunità scientifica mondiale (a parte poche eccezioni) definiva Sarà-Cov-2 una malattia “normale”, e anche io speravo che fosse così, perché pensare che potesse succedere quello che si è visto dopo era davvero difficile. Ma tant’è, adesso siamo qui, dopo 70 giorni (per Lombardia e Veneto anche di più) a contare 31.000 vittime, e soprattutto una eredità sociale e economico-finanziaria semplicemente spaventosa.
Quello che mi ha davvero lasciato basito in questo periodo, ed è una cosa che ho già scritto ieri, è la violenza verbale di molti, troppi “avventori” di Facebook e non solo, violenza verbale fatta troppo spesso di assoluta ignoranza dei temi trattati, ma figlia di uno scivolamento politico di ogni possibile discussione, per cui i virologi che hanno raccontato balle sono tutti di sinistra (?) e quelli che invece hanno detto come stavano le cose sono di destra e quindi vanno osannati (peccato che abbiano aperto bocca solo pochi giorni fa, a fatti evidenti e conclamati). Questi signori dove stavano in Gennaio e Febbraio? Come molti di voi sanno, io appartengo a quel mondo, conosco anche personalmente alcuni di quelli che si sono esposti e si stanno esponendo comunicando dati, statistiche, consigli e molto altro. Tutto giusto? No, per forza. Ma da questo ad essere definiti ignoranti o addirittura sciacalli mi pare ci corra una certa differenza.
Hanno sbagliato a Febbraio? Certo, hanno sbagliato come tutta la comunità scientifica mondiale, perché ben pochi avevano avuto contezza di quello che sarebbe potuto capitare; e fate attenzione perché in molti posti nel mondo, sta arrivando adesso quello che da noi è arrivato a Gennaio. Guardate i numeri di USA, Brasile, UK, Russia tanto per dire. Ma come si può pensare che un Capo di Stato parli di fare una grigliata con gli amici davanti a 80.000 morti nel suo Paese? Poi vi lamentate di Conte?
Il tema vero è che questa pandemia è stata generata da un virus che, pur appartenendo ad una famiglia arcinota, ha subito mutazioni davvero enormi nel tempo: state tranquilli, nessun complottismo in quello che dico, sono convinto che le ipotesi fatte siano piuttosto fantasiose, mentre le mutazioni virali sono arcinote da decenni.
Poi, calandoci nella nostra realtà nazionale, il problema adesso è diverso: come si esce da questa profondissima crisi prima economica e poi sociale? Posto che non vedo chi avrebbe potuto fare meno peggio di questo Governo, e detto che in questo frangente tutta la nostra classe politica ha dimostrato la sua pochezza, adesso ci sarebbe davvero bisogno di ripartire con regole chiare e condivise, cosa che non sta succedendo per l’innato protagonismo di molti esponenti politici, sia di destra che di sinistra e anche dei 5 stelle che, non so se lo sapete, ma stanno ragionando per modificare le loro regole interne e permettere in terzo mandato almeno ai sindaci……. contravvenendo tutte le regole da cui sono partiti. Bene, avanti così.
Purtroppo nel marasma totale di questi giorni, quello che rende le cose davvero impossibili, è la messe di norme, decreti, regolamenti, editti di vario tipo che escono a tutte le ore e da tutte le parti: io francamente non saprei che strada suggerire, oggi, a qualcuno che deve riaprire le proprie attività domani. Ogni Regione, Comune e fra poco anche quartiere detta le proprie regole nella miglior logica di campanile che si sia mai vista in questo Paese. Il tutto sotto l’egida di un Governo che ha palesemente dimostrato di non essere in grado di gestire la situazione, che però viene criticato in ogni caso, perché c’è dall’altra parte un’opposizione populista e becera che non perde occasione per criticare ma senza proposte concrete e fattibili. Io sono davvero stufo di questa battaglia ad ogni angolo di strada, perché la si gioca sulla pelle dei tanti, troppi italiani che non sanno davvero come fare ad andare avanti.
Ci sarebbe voluto un afflato di unità nazionale, un “facciamo le cose insieme”, che avevo tentato di richiamare quando, 70 giorni fa circa, finii uno di questi sproloqui con #italiachiamò che, ovviamente, non potevo certo sperare venisse ascoltato ai piani alti della nostra malandata politica nazionale.
Ci aspettano tempi durissimi, con una nazione in crisi davvero molto seria, che dovrà trovare il modo di rinascere come spesso ha fatto, con le proprie forze, con la propria inventiva, con le proprie volontà di fare bene: purtroppo, se aspettiamo la cassa integrazione, andiamo poco lontano.
Ripeto per la terza volta che, in tutto questo, c’è un personaggio che trovo davvero sgradevole e soprattutto incapace, cioè Domenico Arcuri che ha promesso di tutto e fatto molto poco, almeno ad oggi: colpevole, secondo me, di errori madornali che hanno ritardato decisioni importanti e vitali per sostenere prima di tutto la Sanità del Paese e poi la sua economia. Avrebbe dovuto “semplificare e velocizzare” le regole degli appalti nazionali, non lo ha fatto. Mi sono letto i bandi di gara (pochi) emanati in questo periodo: se possibile, sono più complicati di prima e, credetemi, non era facile. Ma lui ci è riuscito; la risposta arrogante e maleducata di Conte ieri sera alla giornalista che gli chiedeva di Arcuri è la dimostrazione di quanto il Presidente del Consiglio stia difendendo a spada tratta l’indifendibile.
Io spero che le cose da oggi in poi vadano sempre meglio, almeno dal punto di vista sanitario, perché una ricaduta sarebbe insopportabile, ma dobbiamo stare tutti molto attenti ad evitare atteggiamenti che possono essere a rischio, magari affidandoci al buon senso (per chi ne è dotato) piuttosto che alle complicatissime regole che vengono emanate in continuo, spesso male interpretate e mal gestite. Spero anche che le Forze dell’Ordine possano tornare a fare davvero il loro mestiere, lasciando perdere i posti di blocco ovunque per controllare il rispetto di norme che sono sempre state farraginose, contorte e spesso applicate in modo del tutto acritico, comminando contravvenzioni davvero fuori di ogni logica. Spero che sia così, anche perché una cosa che potrà crescere senza dubbio è la criminalità, visto che cresce la povertà, e quindi il Paese ha bisogno di essere protetto, non vessato per la spesa al supermercato o il maritozzo al bar.
In bocca al lupo a tutti.