Anche oggi, volendo essere buoni, gli spunti di riflessione non mancano.
Partiamo da una gran bella notizia: il ponte Morandi. Ammetto che quando si diceva che sarebbe stato completato in tempi brevi, mi scappava una risatina sardonica, perché davvero non ci credevo. E invece, il miracolo è riuscito (quasi): in pochi mesi il ponte è stato fatto. Più o meno. Certo, essere riusciti a gettare tutta la parte aerea del ponte in tempi così brevi è davvero un successo molto importante che si deve ad una molteplicità di fattori che vanno dalla spinta del Governo, alla gestione del Commissario Straordinario, al flusso di denaro arrivato, alle maestranze, a tutti quelli che ci hanno messo del loro. E non c’erano neanche le task forces, pensa te!!
Spero solo che adesso che il più è fatto, non ci siano intoppi di qualsiasi tipo e che a luglio, come promesso, il ponte possa essere usato per i flussi di vacanzieri che andranno a trovare congiunti e relazioni stabili in Francia, per dire. Sempre però due per macchina, uno davanti e uno dietro, mi raccomando.
Scherzi a parte, Fincantieri e Salini hanno fatto il miracolo, il Sindaco Bucci aveva promesso ai genovesi che avrebbero rivisto il viadotto Polcevera per Natale e credo che esserci arrivati ad Aprile sia un miracolo.
Quindi oggi, le sirene delle navi in porto che suonano, tutti felici e contenti ad inaugurare il nuovo ponte, alla presenza del Presidente del Coniglio (non è un errore ) Conte e del Ministro De Micheli (a me al femminile non viene…) con qualche decina di persone tutte attorno a fare festa, ed è giusto farlo, ma anche no il giorno dopo un DPCM al limite del ridicolo sugli assembramenti: credo che sarebbe stato molto meglio evitare la ressa di fotografi e giornalisti intorno alle Autorità, perché ci sarebbero delle regole da rispettare per tutti. Tu vai in farmacia e ti multano, loro sono in tanti ma va bene così, boh.
Ho visto anche pochi (almeno per ora) fracassare gli attributi su questo assembramento come invece si è fatto per il 25 aprile, e non mi potete dire nulla perché avevo previsto quelle polemiche già il giorno prima, così come sono facile indovino se vi dico che la stessa cosa e le stesse polemiche ci saranno il 1 maggio. Fidatevi, ci saranno. Così come ci sono state, anche se attenuate, per l’inaugurazione dell’ospedale (??) in fiera a Milano.
Per me vale una cosa sola: se c’è una regola, deve valere per tutti allo stesso modo, che sia un ponte, una festa, una farmacia, un dentista o quello che vi pare. Perché oggi sotto il ponte c’era molta più gente di quella che potrà domani andare ad un funerale, e questo è, dal mio punto di vista, profondamente sbagliato. A meno che gli astanti di stamattina non avessero già in mano il nuovo modulo di autocertificazione, nel qual caso chiedo scusa.
Non puoi la domenica imporre regole e poi infrangerle tu stesso il martedì, mi pare ovvio. Ma vedrete che qualche giustificazione arriverà.
Poi vi vorrei dire la mia inutile opinione sulle mascherine e sulle ultime fantastiche elucubrazioni di chi dovrebbe portarci fuori dal guado e temo non lo farà.
Allora, le mascherine sono diventate un oggetto cult, di cui tutti ormai sono espertoni da divano, ma nella realtà mancano, e mancano per una serie di ragioni, la prima delle quali è l’aumento esponenziale della richiesta di queste ultime settimane. E il buon Arcuri, quello che tutto può e tutto decide, ci dice con il tono imperioso di questi sciagurati giorni, che lui ha deciso di imporre il prezzo massimo di 0,50€ alla vendita. Bravo, ma bravo bravo sul serio.
Allora, una mascherina chirurgica fatta decentemente, costa alla produzione in Cina circa 0,30€ : mi spieghi, Dottor Presidente Arcuri, come si fa a venderle a 0.50€ in farmacia in Italia? Visto che ha a disposizione 450 esperti e 23.452 task forces, ce lo può dire? No, lui, vista la mala parata delle proteste dei farmacisti e non solo, dice che “non si è mai pensato di imporre un prezzo di vendita, ma di dare indicazioni di massima sui costi delle mascherine”, ennesima supercazzola articolata come se fosse antani. Anche basta, per favore.
E nel gioco perverso delle mascherine, dopo l’inchiesta sulla regione Lazio e il suo Presidente per la fornitura fantasma da 12 milioni di euro, nelle inchieste casca anche Irene Pivetti, ve la ricordate ? Ex Presidente della Camera, Dama di Ferro della Lega prima maniera, quella che non rideva mai. Bene, la sua società, la Only Logistics, risulta indagata dalla Procura di Siracusa perché (pare) che abbia importato mascherine dalla Cina prive di certificazioni o con certificazioni false. Un affare da 30.000.0000€ tanto per dire.
Vale per Zingaretti e vale anche per la Pivetti: fino a prova contraria, sono entrambi innocenti, al di là della politica. Ma pure qui non mancano le indagini che, peraltro, non sono mancate nemmeno per il viadotto Polcevera perché noi non ci facciamo mancare mai l’inchiesta di rito.
Finisco con una nota seria, molto seria. Ieri ci sono state due cose che riguardano la Polizia di Stato. La prima, gravissima, terribile notizia è che un Uomo di 37 anni muore in servizio, durante un inseguimento ad una banda di ladri. Nello stesso giorno appare un video, girato credo il 25 aprile, in cui alcuni poliziotti intervengono in una manifestazione non autorizzata e usano le maniere forti. Potreste dirmi che i due episodi sono slegati tra di loro e invece io vi dico di no. Se 10 agenti devono intervenire per placare un gruppetto di cialtroni che non rispettano i divieti ( un po’ come Conte..) e usano le maniere forti, nemmeno poi tanto, hanno ragione. Perché quando intervengono, non sanno mai chi hanno di fronte, chi ci sta dall’altra parte, e fanno anche troppo perché credo che dopo la raffica di insulti che si sentono in quel video, due manganellate le avrei tirate anche io. Poi rientrano in caserma e, mentre compilano scartoffie su scartoffie, arriva la notizia che uno di loro è morto in servizio, e poteva capitare a tutti. Le Forze dell’Ordine in questo momento sono costrette a sopportare carichi di lavoro e una pressione che credo siano difficilmente immaginabili, mentre i ragazzetti col megafono potevano (e dovevano) stare a casa loro. Non so voi, ma io quando sono di fronte a un poliziotto (a me ne basta anche uno solo) cerco di non farlo incazzare, perché lui rischia la sua vita per salvare la mia, io no.
Solidarietà a tutti loro.