Niente, non mi fanno riposare tranquillo, perché ogni giorno si inventano almeno un paio di cose nuove sulle quali c’è da discutere.
Parto dall’inizio, cioè dai controlli che vengono eseguiti su tutto il territorio nazionale con una logica davvero senza nessun senso. Le norme in vigore hanno (come ho detto ieri sera) delle voragini interpretative che rendono la stessa situazione del tutto diversa a seconda di chi ti ferma per strada. Non dovrebbe essere, ma è tristemente così. Su Roma (tanto per dire) oggi viene applicata la regola “sei uscito dalla tua zona” senza specificare cosa sia la zona, ma anche no. Qualcuno fa 2 km e viene multato e qualche altro fa 52 km e non succede nulla. Entrambi fermati, entrambi dalla Polizia Municipale, entrambi con autocertificazione, entrambi con motivi validi: uno sì e uno no. Siamo davvero a cavallo. Qualcuno obietterà che sono casi isolati, e io rispondo manco per niente casi isolati: ormai se ne sentono davvero di tutti i colori, e io credo che ormai anche le Forze dell’Ordine non sappiano davvero che pesci pigliare, perché sono usciti talmente tanti Decreti, Norme, Bandi regionali, Editti Comunali che diventa impossibile capirci qualcosa. Poi ci sarebbero (o ci dovrebbero essere) buon senso e rispetto delle persone, ma questo è un tema diverso: anche loro sono esseri umani, anche loro fanno il loro mestiere, quindi può capitare che siano non proprio “polite” nel comportamento. Come no, tanto a loro lo stipendio lo paga il Comune di Roma. Scusate la nota di sarcasmo, ma a volte mi riesce difficile accettare che un Tutore dell’Ordine sia più rigido del mio termosifone. Oggi siamo ad una specie di controllo armato del territorio, di cui fatico a capire il senso o, meglio, voglio non capirlo. Anche basta, per favore.
Poi ci sono le “prove generali” per la riapertura del 4 maggio e, in ordine sparso, leggo che le proposte potrebbero essere:
- chi è nato prima del maggio 1960 NON può andare al lavoro, e non può nemmeno lavorare in smartworking: grazie davvero, ci casco dentro per 4 mesi. Poi, forse, ci sarà una task force che mi spiegherà il senso di questo “Colao-pensiero”
- Sui mezzi pubblici si dovranno mantenere le distanze, per cui non si potrà salire sui mezzi già occupati da più persone, potrebbero essere abolite delle fermate e l’autista potrà saltare alcune fermate se il mezzo è già pieno e lo potrà fare a sua discrezione. Poi se tu devi scendere dove lui decide di non fermarsi, peggio per te, vorrà dire che scendi a quella dopo (forse) e ti fai un po’ di strada a piedi. A questo punto l’idea della Raggi di uscire in monopattino assume un significato diverso, e io mi sento sempre più preso in giro (per non dire altro)
- Gli addetti ai negozi di abbigliamento dovrebbero sterilizzare gli abiti provati prima di rimetterli in esposizione, e qui si raggiungono vette davvero altissime. Ma voi vi immaginate posti come Zara, H&M, Rinascente e simili che mettono in piedi un sistema per cui, dopo che sei entrato contingentato, non ti levi la mascherina, ti provi un abito e loro lo “sterilizzano”? Chi ha avuto questa pessima idea, tra l’altro, non ha per nulla chiaro il significato della parola “sterilità”, a parte forse quella che ha colpito le sue meningi.
- Ristoranti. dopo che siete stati chiusi tre mesi, dopo che avete messo i vostri dipendenti in CIGS (ammesso che prima o poi la percepiscano), riaprite mantenendo la distanza tra i tavoli di almeno due metri, fate indossare mascherine e guanti ai camerieri, e servite pasti per la metà della capienza del vostro locale. Ma il fenomeno che ha studiato questa raccomandazione ha mai messo il naso nella cucina di un ristorante? Ha idea di come si lavora nella maggior parte delle cucine? Ecco, perché magari lì ci può essere un problema se la cucina è piccola. O facciamo che uno chef prepara i primi piatti, poi esce ed entra quello che prepara i secondi piatti? Naturalmente, se non hanno più di 60 anni.
- Bar: riaprite, anche voi dopo mesi di chiusura, e dovrete garantire che i tavoli siano ad almeno due metri l’uno dall’altro, e che gli avventori rimangano ad almeno un metro dal bancone. Forse solo ET potrà prendere un caffè in santa pace prima di chiedere “telefono casa”, con il gel sulle mani e la mascherina.
- Treni e aerei: anche qui meno passeggeri, e vorrei capire su quale base, ingressi contingentati e misurazione della temperatura, ma i controllori dei treni non controlleranno più se i passeggeri sono o meno dotati di regolare titolo di viaggio. Cioè, ne trasporti meno, paghi i sistemi di protezione che devi installare, e non controlli più chi sale a bordo, che in Italia è come invitare un’oca a bere (andate a vedere su Wikipedia cosa significa questo antico detto modenese).
Per dire tutto questo (e molto altro) 400 esperti: se lo chiedevano a me, lo facevo gratis e facevamo anche prima. Mamma mia che disastro. Io spero che non sia vero, spero che si ravvedano e si parli una lingua diversa, perché questa è follia pura. Ripartire così sarà al limite dell’impossibile.
Poi c’è un tema decisamente più grave e serio, perché continuano le scarcerazioni dal 41bis, oggi è toccato a Pasquale Zagaria, fratello di quel sant’uomo di Michele stessocognome, legati strettamente alle attività benefiche (per loro) del clan dei Casalesi, noti per essere un po’ come il Rotary, solo meno snob. Avrebbe dovuto rimanere in carcere fino al 2027, aveva già usufruito di uno sconto di pena per “trattamento inumano” a Poggioreale, è stato operato di tumore a Sassari, ma la cosa più sorprendente è la motivazione: siccome l’ospedale di Sassari diventa centro Covid19, lui va a casa. Se non fosse tragico sarebbe ridicolo, ma non c’è niente da ridere, tutt’altro.
Per il resto, perché ne avrei ancora, a domani.