Venerdì 17, per chi ci crede passato senza grosse sfortune, anche perché di peggiori di questa qui mi pare difficile immaginarne.
Però anche oggi ci sono state alcune cose che la dicono lunga su questo delirio collettivo, purtroppo non solo italiano.
Parto analizzando la prima, secondo me anche la più grave, e cioè la dichiarazione di oggi del Dott. Ricciardi: è sicura una nuova pandemia in autunno e, se non stiamo attenti, anche prima. Sarà ancora più terribile della attuale, dobbiamo essere preparati. Cioè? Cosa vuole dire, Dottor Ricciardi, “essere preparati”? In che senso? Amuleti? Mascherine? Vaccini? Eparina? Preghiere? Ovvio che lui volesse parlare delle misure di contenimento, ma anche questa dichiarazione (secondo me) andava accuratamente evitata, almeno adesso. E mi spiace perché conosco Walter Ricciardi e ne conosco le competenze e le capacità, ma questa se la poteva risparmiare. Poi, dall’altra parte, evito i commenti, su quello che guarda caso esce oggi, sulle sue presunte connivenze con le aziende di Big Pharma perché sono talmente ridicole che farebbero ridere anche l’animale più triste della terra. Si dice che Ricciardi avesse dei “rapporti” con le aziende farmaceutiche, cosa alquanto strana per uno che come recita il suo profilo Wikipedia: “Come medico e docente universitario, svolge la sua attività professionale, didattica e scientifica nell’ambito dell’Igiene e della Medicina di Sanità Pubblica. Professore ordinario di Igiene e Medicina Preventiva, già vicepreside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore dal 2012, ha ricoperto la carica di direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma e di presidente della III Sezione del Consiglio Superiore di Sanità. È stato anche presidente della Società Italiana Medici Manager (SIMM). È fondatore e direttore dell’Osservatorio Italiano sulla Salute nelle Regioni Italiane dal 2002.” Essendo quella roba lì, dovrebbe avere contatti con il mio fruttivendolo, giammai con le aziende maledette di BigPharma. Orrore e scandalo: poi nessuno (perché i farisei da divano non lo sanno), scrive che tipo di rapporti ci fossero, perché a loro basta urlare allo scandalo, poi poco male se non esiste, l’importante è urlare dal divano.
Punto due: le fantastiche idee dei 13254 comitati, Task force, Think tank e chi più ne ha più ne metta che stanno “aiutando” il Governo Conte per la fase 2, di cui quasi nessuno conosce tempi, modi, durata e altro. E allora, visto che delle quasi 300 (!!) personalità chiamate al capezzale del letto di Italia molti si chiedono l’utilità, ecco anche qui comparire dal nulla le idee più fantasiose, dalle date di riaperture di attività fino al 2026, alle cabine in plexiglas per le spiagge, agli stewards per disciplinare l’accesso agli autobus, agli anziani oltre 65 anni (fra un po’ arrivo anche io) chiusi in casa fino al 2104, e molto altro. Io spero che i 200+ ministri e sottosegretari+ tecnici+ prefetti+ questori+ cardinali+tutti gli altri, partoriscano qualcosa di più efficace di una app o simili, perché (lo ripeto) il Paese sta morendo, ci vuole qualcosa che salvi la nostra classe imprenditoriale, che salvi il lavoro di molti di noi, che riapra le aziende, che consenta ai liberi professionisti di lavorare, altro chè. Solo una nota minimale sulla app: vedo tanti che urlano allo scandalo perché “dove sono io è una questione di privacy che non può essere violata dallo Stato canaglia”, e lo scrivono dal loro smart phone che intanto sta trasmettendo centinaia di dati personali ai server di mezzo mondo. Che anime belle che siete….. A me che ci sia una app (l’ennesima) che traccia i miei movimenti, onestamente frega nulla.
Poi vorrei scendere un po’ di più nel tecnico, per due cose molto lontane tra di loro ma ugualmente alla ribalta.
La prima è la questione delle case di riposo e dei decessi che pare siano davvero tanti in quelle strutture: come ho già detto, non mi permetto accuse a nessuno, tanto meno agli indagati, a quello ci penserà la Magistratura, ma mi pare di poter dire che se i numeri dei decessi sono veri, siamo di fronte ad un disastro annunciato anche nella tanto decantata sanità lombarda, che tanto da decantare non è e non da oggi. Io spero che non sia così, spero sul serio che le inchieste portino a dire che non ci sono gli estremi per procedere, ma non ho poi tanta fiducia che sarà così. Aggiungo che le immagini (ennesime) delle violenze perpetrate ai danni degli anziani ospiti di una RSA mi pare siciliana mi fanno davvero bollire il sangue: metteteli in galera (le immagini parlano da sole) e buttate la chiave, ma così ben nascosta che nessuno possa trovarla.
Poi c’è la questione mascherine, anche questa affrontata in modo quantomeno discutibile, anche se c’è da dire che l’incremento di richiesta degli ultimi 40 giorni non ha precedenti. Adesso si cominciano a trovare, i Comuni le distribuiscono a casa, insomma le cose migliorano, se non fosse per i prezzi: sappiate che una mascherina chirurgica costa in produzione circa 0.15€, se vi chiedono 5 €m non mettete il post su Facebook, andate a denunciare alle Autorità una misera speculazione. Ma su questo tema abbiamo anche il contributo ineffabile di due Presidenti di Regione (Fontana e Zaia) che impongono alle persone di uscire o con le mascherine oppure comunque “con naso e bocca coperti, anche una sciarpa va bene”. No, non va bene, ma proprio per niente. Tipicamente le mascherine chirurgiche, quelle più semplici, sono formate da due o tre strati di tessuto non tessuto (Tnt) costituito da fibre di poliestere o polipropilene: lo strato al contatto con l’esterno è costituito da un “tessuto non tessuto” usato nel settore automobilistico e industriale, che può anche essere sottoposto a trattamento idrofobico, che ha la funzione di conferire resistenza meccanica alla mascherina e tenere lontana l’acqua. Lo strato intermedio è costituito da Tnt in microfibra di diametro 1-3 micron; questo strato svolge la funzione filtrante. Un eventuale terzo strato, sempre con lo stesso tipo di materiale, è a contatto con il volto e protegge la pelle dallo strato filtrante. Queste sono le mascherine più semplici, figuratevi quelle più complesse. Quindi mi dite che senso ha pensare di uscire con la sciarpa (tipicamente un ricettacolo di germi e virus) o che senso può avere usare i tessuti delle camicie vecchie o delle lenzuola che non usate più? Ma perché nelle numerose e pedanti conferenze stampa nessuno ha mai detto “lasciate perdere”? Io vi dico che la frase “meglio così che niente” potrà valere per altre cose ma non per le mascherine, altrimenti che senso avrebbe che i produttori debbano essere certificati da Istituto Superiore di Sanità e ASL di competenza territoriale? Pensateci, prima di inventarvi la qualunque, perché a volte può essere molto pericoloso.
Finisco con due note positive: non vedremo più, almeno per un po’, quel cialtrone di Panzironi (quello della dieta per vivere 120 anni), visto che l’Authority ha chiuso il suo programma quotidiano di idiozie. Era ora, io sono un democratico assoluto, ma certe cose non possono essere tollerate.
L’altra buona notizia è che anche la Protezione Civile, finalmente, smetterà la tristissima litania della conferenza stampa delle 18 che per portava anche un po’ sfiga, limitando al solo lunedì e giovedì la litania.
Quindi finisco con una nota di ottimismo, contando che le buone notizie non si fermino qui: non vedo l’ora di poter dire che, finalmente, questo Governo contro natura ha fatto qualcosa di buono.
Ma mi dicono che la speranza sia l’ultima a morire, e non per Covid19.