Una semplice provocazione su Roma.
Il Sindaco Marino è stato mandato a casa sull’onda di una sorta di petizione popolare non scritta e immediatamente recepita dal Segretario del suo partito. Incapace lo è stato certamente, ma le modalità con cui è stato cacciato tutto sono meno che democratiche.
A quel punto è stato nominato un Commissario Straordinario, una specie di traghettatore verso le nuove elezioni che sono stato convocate per il 12 giugno, se non vado errato. E anche qui qualcosa da dire ci sarebbe, perché la data delle elezioni in una città non le decide il Presidente del Consiglio nonché Segretario del partito, almeno così mi pare di ricordare. Qui anche questo è successo.
In ogni caso, cacciato Marino, abbiamo tutti sperato che ci fosse un minimo di organizzazione decente della città, che fossimo pronti per il tanto giubilato Giubileo straordinario, che si mettesse mano alla normale amministrazione di una città che conta, tra uffici diretti e società partecipate, circa 64.000 dipendenti.
Tanto per fare un esempio, la multinazionale farmaceutica con la quale ho lavorato per 20 anni di dipendenti ne ha circa 90.000, ma in 170 paesi nel mondo, e fattura circa 2o miliardi di dollari, solo per dire.
Bene, i 64.000 dipendenti servono a tenere in piedi una macchina mostruosa, della quale hanno peraltro ben poca colpa, ma che si autoprotegge e si automantiene.
In questi giorni io noto che non solo non ci sono passi avanti sulla normale gestione della città (rifiuti, traffico, strade, trasporti urbani, ecc) ma, se possibile, le cose vanno peggio di prima. Sono ricomparsi i mendicanti e i venditori di qualsiasi cosa ai semafori, i rom che razzolano nei bidoni senza alcun problema, il traffico sempre più impazzito e via di seguito.
Quindi, nemmeno la gestione commissariale ha dato frutti e sto parlando della mera ordinaria amministrazione, tralasciando altre questioni come quella delle assunzioni in Comune di persone che hanno evidentemente lavorato bene con il prefetto Tronca per Expo, ma lasciatemi dire che Roma è una cosa diversa.
Ed ecco la provocazione: se non si riesce ad avere una città nemmeno lontanamente “normale”, forse sarebbe ora di ricorrere a poteri speciali.
Cioè, nominiamo per un anno un commissario plenipotenziario, con poteri straordinari, che riporti direttamente al Capo dello Stato e che possa fare chiarezza sulla organizzazione e sui sistemi di potere che governano nell’ombra la città. Chi? Un Generale delle Forze dell’ordine, uno che non si faccia spaventare dalle minacce, magari uno che è stato in Iraq o in Libano, dove le pallottole volano sul serio, che sia scortato h24 e che metta le mani senza freni nella macchina infernale della città.
Uno che possa mandare a casa chi deve essere mandato a casa, che disponga di mezzi finanziari straordinari per riportare la città ad un livello decente, uno che possa indire e espletare le gare d’appalto che servono in tempi rapidissimi, cacciando dal tempio quelli che non ci devono stare, uno che abbia le palle per governare davvero Roma, per almeno un anno.
Poi, dopo tutte le selezioni del mondo e dopo aver modificato lo status della Città come si deve (Città Stato, Roma Regione, SuperCapitale, quello che vi pare) indire elezioni vere che portino al governo della città qualcuno che possa prendere in mano una macchina “sana” o almeno un po’ più sana di quello che è oggi: se non cambia il substrato della città, se non cambia davvero il verso, tutte le campagne politiche sono semplicemente inutili.
Sospensione della democrazia, dirà qualcuno: vero. Come lo è non poter godere di un sistema di trasporto pubblico decente, come non lo è pagare le tasse sui rifiuti più alte d’Italia e avere ammassi di monnezza sotto casa, come non lo è essere assediati ad ogni semaforo, come non lo è saltare sulle buche mai riparate, come non lo è non avere un sistema di asili comunali decenti, come non lo è avere le farmacie comunali che perdono un sacco di soldi per una pessima organizzazione clientelare, come non lo è avere bisogno di un ufficio pubblico e doversi affidare allo Spirito Santo, come non lo è perdere ore e ore nel traffico impazzito.
Lascio perdere la questione sicurezza perché, come noto, non è competenza del Sindaco ma del Prefetto, ma anche qui ci sarebbe davvero tanto da dire. Lo stesso dicasi per la gestione della rete sanitaria, che è di competenza regionale.
Ma tanto la mia è solo una provocazione.