Il Movimento 5 Stelle ha legittimamente vinto le elezioni a Roma e non solo. Se non vado errato il candidato Sindaco di Roma Capitale Avv. Virginia Raggi ha ottenuto circa il 67% dei voti dei romani che hanno deciso di andare a votare il 19 giugno, la calda domenica del ballottaggio, cioè 770.000 persone circa.
Vince in tutti i municipi, stravince nelle periferie, vince anche (ma a denti un po’ più stretti) nelle zone “bene” della città, ma vince e stravince. Ottiene una maggioranza bulgara, quasi mai vista a Roma.
Bene, evviva! Finalmente qualcuno che governa la città (ricordo ai più distratti che si tratta della Capitale del Paese), qualcuno che mette le mani nei tanti, troppi problemi atavici legati al clientelismo politico trasversale che da troppo tempo governa la Città Eterna, finalmente qualcuno che risolve le tante mancanze di questa città, qualcuno che ci farà sorridere dopo anni di buia amministrazione sbagliata.
Ah sì? E’ così?
Facciamo un minimo excursus su quello che è accaduto dalle elezioni in poi, perché senza questo richiamo ad una storia peraltro molto recente il resto del mio inutile post non ha molto senso.
Facciamo però un piccolo, piccolissimo passo indietro a prima del ballottaggio: Roberto Giachetti, candidato del PD, prima del ballottaggio presenta la sua squadra di governo, che contiene (a mio parere) personalità notevoli, che avrebbero potuto fare bene in questo marasma, ma dopo il disastro di Ignaro Marino era difficile pensare che il PD potesse rivincere le elezioni, nemmeno un miracolo poteva portare l’ennesimo Sindaco del PD nella Capitale. L’errore vero del PD fu quello di non candidare Zingaretti al posto di Marino, ma ormai questa è storia.
Virginia Raggi non presenta nessuna squadra, ipotizza nomi che si sfilano velocemente, ne parla poco e male, almeno secondo me, ma alla gente poco importa, è ora di cambiare, è ora di mandarli tutti a casa, è ora di fare pulizia, qualcuno ipotizza anche il patibolo in Piazza del Popolo, insomma ci vogliono volti nuovi e un nuovo corso politico. E chi ha mai detto il contrario?
Il 6 luglio Virginia Raggi annuncia di aver scelto gli assessori che l’affiancheranno nel governo della città. Le nomine saranno ufficializzate il 7 luglio davanti all’assemblea capitolina, che si riunirà per la prima volta in Campidoglio.
- Daniele Frongia, 43 anni. Nel 2013 è diventato consigliere comunale e portavoce del M5s a Roma. Potrebbe diventare vicesindaco con delega al patrimonio e alle partecipate.
- Luca Bergamo, laureato in scienze politiche alla Sapienza, è un manager di eventi culturali. Ha già lavorato in Campidoglio durante le amministrazioni Rutelli e Veltroni dove si è occupato di risorse umane e di politiche giovanili. Raggi, durante la chiusura della sua campagna elettorale, ha annunciato che lo avrebbe nominato assessore alla cultura.
- Paola Muraro, è laureata in scienze agrarie e si è sempre occupata di recupero e trattamento dei rifiuti organici e dal 2004 lavora con l’Ama, l’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti. Diventerà assessora all’ambiente, secondo quanto annunciato da Virginia Raggi in campagna elettorale.
- Andrea Lo Cicero, 40 anni, è un ex rugbista e allenatore. Raggi ha già annunciato che lo nominerà assessore allo sport. Hanno suscitato molte polemiche alcune sue frasi contro i rom e gli omosessuali.
- Paolo Berdini, 68 anni, è un urbanista. Dal 2001 è membro della commissione di studio per la redazione del testo unico in materia urbanistica del Lazio. Raggi lo nominerà assessore all’urbanistica.
- Adriano Meloni, è l’ex amministratore delegato di Expedia. Secondo gli ultimi aggiornamenti diventerà assessore allo sviluppo economico
- Marcello Minenna, 45 anni, è un dirigente Consob, responsabile dell’innovazione finanziaria. Diventerà assessore al bilancio.
- Enrico Stefàno, consigliere comunale del Movimento 5 stelle, si era candidato alle “comunarie”, le primarie del M5s per decidere il candidato sindaco di Roma. Diventerà assessore ai trasporti.
- Flavia Marzano, presidente dell’associazione degli Stati generali dell’innovazione, è consulente della pubblica amministrazione da oltre vent’anni. Raggi l’ha indicata come assessora alla semplificazione con delega al progetto Smart city.
- Laura Baldassarre, fa parte dell’ufficio dell’autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ed è responsabile di Unicef Italia, sarà assessora al sociale.
- Daniela Morgante, 43 anni, è una magistrata della corte dei conti. È stata assessore al bilancio della giunta Marino. Raggi la nominerà capo di gabinetto.
- Virginia Proverbio, 57 anni, dal 1996 è dirigente del comune di Roma; il commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca nel 2015 l’ha nominata vicecapo di gabinetto vicario; Raggi le confermerà l’incarico, ma solo temporaneamente, fino al 21 agosto 2016.
Di questi Lo Cicero, Morgante, Frongia, Minenna, e Proverbio nei pochi mesi di Governo della Giunta Raggi se ne vanno, o vengono allontanati. Poi c’è la vicenda del Capo di Gabinetto, voluta dalla Raggi, con una retribuzione che ricorda molto il “vecchio” della politica, ma sopratutto nominata a chiamata diretta ignorando il TUEL, che impone per quel tipo di incarichi e per quelle retribuzioni un bando pubblico. Possibile che un Avvocato e un Magistrato abbiano bisogno di ANAC per sapere che stanno facendo una cosa che non si può fare? Possibile? Ebbene sì, è possibile.
Non mi metto nemmeno a discutere delle dimissioni annunciate, presentate, ritirate, ri-presentate dei vertici delle partecipate del Comune e del Comandante della Polizia Municipale, dimissioni che i sostenitori di Virginia Raggi attribuiscono alle lobby e alle opposizioni infide e sotterranee.
Ieri l’epilogo con 5 dimissioni nello stesso giorno, una cosa che io non ha mai visto succedere da nessuna parte.
Ora, o questa maggioranza ha veramente messo le mani nella melma capitolina e sta continuando l’opera moralizzatrice iniziata da Ignaro Marino (!!!) oppure parliamo di dilettanti allo sbaraglio. A voi la scelta.
Io ho una mia idea, che non vi dico perché ho notato una cosa strana e preoccupante. Sono piuttosto attivo sui social, magari indegnamente, ma in democrazia ognuno di noi esprime liberamente le proprie opinioni, anche perché risulta piuttosto difficile farlo con libere elezioni nazionali, per cui ci rimane solo Facebook.
La cosa strana è che, appena scrivo qualcosa contro il M5S (esprimo opinioni personali, non conto nulla, non ho poteri), si scatena una sorta di reazione a catena impressionante nella sua violenza verbale, spesso espressa in privato (i vigliacchi), con frasi incommentabili, la più gentile è “sei un piddino di m….”, come se avessi postato la mia tessera del PD che non ho mai avuto né mai avrò (almeno credo). Ecco, alla luce di questi afflati di democrazia del web, alla luce del fatto che non vorrei ingrassare i miei tanti amici avvocati a forza di querele, non vi dico esattamente quello che penso di questo Governo della Capitale, esprimo solo la mia preoccupazione per i problemi quotidiani che assillano i romani, che non mi pare siano poi cambiati così tanto. Ci vuole tempo, dobbiamo lasciarli lavorare? Certo, come no, una volta che abbiamo capito chi sono i collaboratori del Sindaco Raggi, ammesso che non cambino ancora nelle prossime 24 ore, ammesso che la si smetta di pensare ed urlare a complotti di ogni tipo, ammesso che si vada oltre lo svuotamento dei cassonetti in agosto, quando la metà dei romani è in vacanza.
Posso, umilmente, chiedere ai sostenitori del M5S quanto tempo dobbiamo lasciare alla Giunta Raggi? Cioè, da quando si possono criticare le scelte della Giunta senza sentirsi dire “Lasciamola lavorare?”
Poi, suggerisco alla Sen. Taverna, autrice di un video sui cassonetti vuoti, di rivedere la sua personale mappa di Roma, perché definire Corso di Francia “una zona di periferia” è piuttosto singolare, oltre al fatto che andare in motorino con il cellulare in mano per fare un video sarebbe anche leggermente contro il Codice della Strada. Ma sono dettagli da Piddino di m…..
Auguri Roma, in bocca al lupo. Ne abbiamo davvero bisogno.