Ho visto ieri il filmato della visita alla Prefettura di Pescara del superstite della tragedia dell’Hotel Rigopiano, mi rimane sempre il dubbio sulla efficacia di queste incursioni a favore di telecamera.
Lui ha tutte le ragioni per chiedere giustizia, ma non vorrei entrare nel merito di quella sciagurata vicenda, lo farà la Magistratura (o almeno si spera che lo faccia presto e bene). L’episodio di questa incursione in Prefettura mi serve solo per ricordare a chi di dovere, che certamente non leggerà il mio blog, che siamo alle porte dell’inverno, che da quelle parti fa danni, ne ha fatti tanti e ne farà ancora. Non mi pare ci siano stati stratosferici passi in avanti, le macerie mi pare siano ancora lì, le casette boh, la ricostruzione forse si farà, ma il freddo arriverà, questo è certo. Lo scorso anno scrissi un pezzo con tanta rabbia per una vicenda che forse non è mai stata giustamente sottolineata, e cioè la morte di moltissimi animali da allevamento sotto le macerie delle stalle che crollarono sulle loro teste perché non furono messe in sicurezza per tempo. Gli animali, da quelle parti, sono elemento essenziale dell’economia locale, lasciando da parte il piccolo dettaglio che se non crepano è comunque meglio, soprattutto per loro.
Il freddo arriverà, e le persone non dovrebbero subire il triste destino di passare un altro inverno nelle tende o nei container, non dovrebbe succedere: e invece, nonostante le visite, le messe, le strette di mano, le promesse, le polemiche, temo succederà ancora. Questa è una vicenda terribile, sulla quale molti stanno speculando e altri stanno perculando (a voi decidere chi fa cosa), ma la neve se ne frega di noi, delle polemiche, della politica, di chi tenta di guadagnare anche su questo e cadrà, inesorabile cadrà purtroppo sulle teste di chi tutto questo non lo ha né voluto né cercato, ma solo subito.
Poi, se volete, ci scorniamo sulle polemiche della signora anziana sfrattata (mi risulta che non sia proprio così) o sui soldi degli sms, o sulle ciclabili fuori contesto, ma questa polemica non cambia nulla: chi doveva fare e non ha fatto non sarà lì sotto a prendersi il freddo, l’umidità e la neve.
La burocrazia, cieca ed insensibile, ha vinto ancora.