Scrivere oggi, dopo la nottata parigina non è facile, ma vedo tanti che hanno le soluzioni pronte, per cui lasciatemi dire il mio inutile, fastidioso e forse anche dannoso parere.
La prima (e dovrebbe essere per tutti ) e unica cosa da esprimere sarebbe l’orrore, lo sdegno, la paura per la atrocità che questi terroristi hanno commesso a Parigi, per l’ennesima volta colpita al cuore. Credo che fossero molti di più degli otto che sono morti, gli attentatori: una cosa del genere a Parigi non te la inventi in un giorno, occorre avere appoggi militari, economici, logistici che non sono da tutti.
E allora la prima considerazione che mi viene da fare è questa: questi appoggi logistici vengono con ogni probabilità da paesi islamici come Arabia Saudita, Iran, Qatar, Nigeria e altri. Ma noi umili cittadini che chiediamo l’embargo dell’India per i due Fucilieri di Marina (giustissimo) perché non chiediamo la stessa cosa per questi paesi, perché non iniziamo ad andare tutti a piedi, oppure non chiediamo al nostro benzinaio di fiducia di darci SOLO benzina che provenga da petrolio americano o sud-americano? Perché poi ci ostiniamo ad andare in vacanza nello Yemen, o in Egitto, o a Dubai ( ” ah, guarda siamo stati a Dubai, proprio bella, davvero. Certo le donne sono velate, ma quelli hanno i soldi, poi c’è tanta moda europea….”). Cominciamo a mandare a casa i nostri domestici di fede islamica, perché anche loro potenzialmente sono terroristi, non compriamo più nulla che arrivi da lì. Questa parte del mio post è ovviamente provocatoria, perché non è così che si fanno le guerre.
Perché questa è una guerra, combattuta su un terreno molto diverso ed infido, e io mi preoccupo del fatto che questi terroristi hanno ben capito come fare a mettere in ginocchio il tanto odiato Occidente: andando a colpire il cuore delle città, andando a colpire i civili, Madrid, Parigi, Londra, New York, Washington. Lo stanno facendo da anni, e lo fanno (ahimè) molto bene: spesso sono francesi di seconda, terza generazione di immigrati, o persone che soggiornano talmente a lungo negli USA da potersi addestrare a pilotare aerei in scuole di volo americane. Ma davvero pensate che chiudere le frontiere oggi sia una soluzione?
Nel mio piccolo ed insensato cervello gira l’idea che, come spesso si fa nelle guerre, occorra “affamare il nemico”, ma questo dovremmo farlo tutti, non solo i Ministri o i Governi: il prossimo che mi dice che passa il Capodanno a Abu Dhabi (“ah, guarda, loro non festeggiano perché hanno quel calendario strano, non si capisce in che anno vivono, ma c’è caldo e poi fai shopping tutto il giorno”) lo banno non da Facebook, ma dal mio panorama. Lo faranno in tanti, perché noi siamo sempre a due velocità: quello che vogliamo dagli altri, e quello che invece vogliamo fare noi. Mi pare di ricordare che fosse Maometto a dire: “Fate quello che dico, non fate quello che faccio”. Ma guarda un po’…..
Noi occidentali abbiamo armato la mano di molti di questi, abbiamo fatto e facciamo affari con la Libia, il Sudan, la Nigeria, Abu Dhabi, Iran, Arabia Saudita, plaudiamo festanti al fatto che gli Emiri si comprano mezza Italia. Poi, quando i dittatori ci danno fastidio, li andiamo a bombardare e li ammazziamo come cani, cioè come loro fanno con noi. E’ guerra, nothing else.
Fonti indipendenti parlano di almeno 300.000 morti civili in Afghanistan, 250.000 in Iraq, 300.000 in Siria, 150.000 in Somalia, forse 500.000 in Libia: sono o no Paesi nei quali abbiamo portato guerre insensate, con uno spiegamento di forze immane che non ha risolto le questioni interne che noi non capiamo, non possiamo capire perché siamo troppo diversi da loro, o loro sono troppo diversi da noi?
Poi, per finire questo post scritto in fretta per non riflettere troppo sulla rabbia, tre note a margine per fare i complimenti ai Francesi che non amo ma che dimostrano in media una cultura del proprio Paese molto diversa dalla nostra.
- i parigini aprono le proprie case ai turisti, portano cibo ai soldati in strada e si mettono a disposizione di chi è in giro per Parigi in questo momento. Non mi ricordo nulla del genere in Italia.
- per ora non ci sono state dichiarazioni politiche dell’opposizione contro il governo francese, ma solo uno spirito di “nazione” unita contro la violenza che da noi non si vede neanche in momenti tranquilli
- le dichiarazioni in Italia della politica sono demenziali: ma perché chiedere le dimissioni di Alfano per un attentato a Parigi? e ve lo dice uno che non ama Alfano, che ritengo un pessimo Ministro degli Interni, ma che ha comunque portato a casa solo due giorni fa degli arresti importanti di terroristi sul territorio nazionale. Avrà pure fatto poco o nulla, ma mentre a Parigi sparano qui li arrestiamo. Poi il futuro nessuno lo conosce, ma intanto questi sono in galera.
Alla fine di tutto, quello che rimane e che rimarrà dopo le polemiche, è il dolore per le vittime, di cui ancora non conosciamo il numero esatto, oltre al dolore per le speculazioni politiche di bassissimo livello che mi fanno avere tanta paura per il futuro.
Il Giubileo sarà un momento molto difficile per tutti, non solo per chi abita a Roma.
In bocca al lupo.