Ci risiamo.
Ho spesso parlato di Donne, di rispetto, di leggi insensate, di violenza, e oggi tocca tornare sull’argomento, anche perché non c’è solo Grillo a parlare e a far parlare di questo tragico argomento.
Partendo dal presupposto che i colpevoli dovrebbero diventare tali solo dopo equo e veloce processo (siamo nella fantascienza), io non intendo in nessun modo scrivere di Ciro e degli amichetti suoi come dei colpevoli, perché dovrebbe essere la magistratura (minuscolo voluto) a dire chi sia il colpevole o i colpevoli.
Ma qui ci sono già parecchi colpevoli comunque, a partire dal Grillo padre che, dopo due anni di insabbiamento del procedimento contro il figlio, si sveglia all’improvviso e realizza un autogol fantastico, cioè quel video delirante nel quale dice una serie di cose che nemmeno Freud potrebbe capire.
Partiamo dalla prima affermazione: “Se me lo avessero chiesto, li avrei portati in galera a calci nel culo”, insinuando una colpevolezza che non mi pare sia stata dimostrata da nessuno, ma una domanda sorge spontanea: dove sei stato negli ultimi due anni? Chi o cosa ti impediva di portare tuo figlio in Questura se ritenevi che fosse giusto? Hai dormito due anni e solo adesso che riparte la pessima macchina della giustizia ti svegli? Patetico è dire poco.
Altra questione : “c’è un video, dove si vedono quattro ragazzi con le mutande giù che si divertono, dai!!!” Ecco, io credo che nemmeno all’epoca di Neanderthal qualcuno si sarebbe immaginato una frase del genere. Infatti sono quattro i ragazzi che “si divertono”, perché la quinta non si diverte per nulla, almeno pare. Maschilismo, faccia di bronzo (per non dire altro), difesa pessima e fuori luogo. Dimostra solo che chi ha pubblicato quel video è un misero maschilista, e lasciate perdere “io da padre lo capisco”, perché qui potrebbe scattare l’insulto.
Ma a fare ancora più schifo, ammesso che sia possibile, è la notizia di stamattina: girano sui social spezzoni di questo video che dimostra che “si stavano divertendo”, che in fondo anche lei godeva, che anche lei voleva fare sesso con quei quattro imbecilli. Io non ci credo, chissà perché ma non ci credo.
E poi, anche se fosse stata d’accordo, quale mente malata può pensare che sia giusto realizzare video del genere e poi diffonderli come se fossero niente, solo un paio di tette in rete, che cosa sarà mai…..
Tutto sbagliato: la storia in sé, i due anni di silenzio, il video di Grillo, i patetici tentativi di difenderlo, i mezzucci per dire che “dai, in fondo se la è cercata”, oppure peggio ancora “ma non ti pare che una che va in giro con quattro uomini non abbia solo voglia di fare sesso con loro?” o il solito “Eh ma se ti metti la minigonna e bevi, cosa ti aspetti?”
Io penso che sia lecito aspettarsi una cosa sola: rispetto.
Ma negli stessi giorni, il copione si ripete: una ragazza italiana, in Spagna, per sfuggire a chi la vuole violentare, cade dalla finestra e muore. Se avesse accettato che due bestie infami la violentassero, sarebbe ancora viva, magari morta dentro ma fisicamente ancora viva. Processo e condanna a 3 anni di reclusione, che non sconteranno se non in minima parte. Una vita vale tre anni. Non commento nemmeno.
E oggi, poche ore fa, l’ennesimo idiota che, in preda alla rabbia (ma contro chi?), uccide a coltellate la propria compagna, forse accecato dal “troppo amore”, altra cretinata che si legge troppo spesso come giustificativo di atti ignobili e perversi.
Amiche, già l’ho detto e lo ripeto: un uomo che non vi rispetta, che vi picchia, che vi minaccia, è e rimane un rifiuto indifferenziabile, non datevi colpe che non avete, non giustificate atti violenti, denunciate e, se potete, scappate da quegli esseri immondi che non voglio nemmeno chiamare uomini.
Gli uomini veri (quei pochi che ci sono) sono altro da questo, e voi siete troppo intelligenti per non capire la differenza.
La strada è ancora lunga, perché Neanderthal è ancora con no, basta leggere certi commenti (non solo di uomini purtroppo) per capire che siamo ancora troppo lontani da un minimo di civiltà. Perché se oggi muore una donna per mano del suo (presunto) uomo, la civiltà si allontana e non sarà un nome declinato al femminile a cambiare le cose.
Lo dico da uomo: sono molto triste.