L’Iran è un Paese nel quale vigono leggi contrarie ad ogni senso civile: possono essere condannati a morte anche i minorenni, si applica la Sharia anche dove impone l’amputazione degli arti, le donne devono essere velate e non possono né studiare né guidare, e anche gli omosessuali vengono condannati a morte.
Fonti di Amnesty International parlano di almeno 2300 impiccagioni da quando ha preso il potere Rouhani, quello che da ieri è in Italia in visita di Stato.
Io non visto nessuno, ma proprio nessuno, chiedere conto al Governo di questa accoglienza sontuosa e, come di rito, condita con misure di sicurezza altamente invasive per Roma: credo che almeno una parte della delegazione, se non lo stesso Rouhani, siano ospiti di un famoso hotel in zona villa Borghese, dove sono stati rimossi tutti i cassonetti, piombati i tombini, impedita la sosta per centinaia di metri intorno all’hotel e, ovviamente, presidiato tutto il percorso che costui ha fatto ieri e farà oggi e domani.
Tutti zitti, sia quelli che hanno a suo tempo tuonato contro Berlusconi e l’accoglienza stile pelle di orso fatta a Gheddafi, altro noto democratico, né quelli che vogliono difendere i gay, né quelli che hanno preferito andare a cena con lui, dimenticando il dettaglio della violenza insita in quel Governo che è anche causa di una parte di flussi migratori. Già, ma chi fugge dall’Iran non arriva in Italia, per cui non fa notizia e non porta voti.
Gli esponenti del famoso Family day? Spariti nel nulla, anche loro evidentemente colpiti da amnesia internazionale, e nemmeno lontanamente interessati a prendere posizione contro uno che dichiara palesemente che la religione cattolica è uno dei mali peggiori del mondo.
La sinistra girotondina? Zitti, spariti nel nulla anche loro, pronti a scendere in piazza per qualunque scemata di Salvini, ma evidentemente troppo impegnati a prendere posizione contro Sarri o De Rossi per potersi occupare di un Paese dove loro, ben che vada, sarebbero in galera.
Gli unici che hanno timidamente alzato la voce sono gli Ebrei romani, visto che questo signore in gonna lunga ha palesemente dichiarato che Israele deve essere annientato, alla faccia della visita del Papa della scorsa domenica. Anche la Chiesa nulla dice, anzi se non sbaglio oggi Rouhani è in visita in Vaticano. A proposito, ma se abbiamo coperto le statue nude, in Vaticano hanno coperto anche tutti i crocifissi e le immagini sacre?
Forse occorre leggere le cronache di questi giorni per capire meglio il perché di questo strano silenzio e anche per rendere chiaro a tutti come mai siamo così azzerbinati verso questo dittatore religioso. Le cronache riportano che ci sia una società mineraria iraniana, Imidro, che ha previsto contratti con l’Italia per quasi 5 miliardi di euro, il gruppo Danieli ha firmato accordi per 5,7 miliardi di euro, Gavio realizzerà infrastrutture per 4 miliardi, Saipem è in corsa per un contratto da 5 miliardi circa per un oleodotto. Poi ci sono altre realtà in movimento, legate anche al piccolo dettaglio che l’Iran è una grande potenza petrolifera, dove esiste una quota parte di popolazione molto ma molto ricca.
Lasciamo perdere il dettaglio che sia anche una nazione che ha la bomba atomica, ma lasciamo proprio perdere.
Interessante in questo senso l’articolo di Repubblica di cui allego il link http://www.repubblica.it/economia/2016/01/24/news/iran_airbus_sanzioni_nucleare-131962576/
L’ira nel titolo è la mia, spero sia condivisa da tutti quelli che, come me, vogliono stare un minimo sopra le parti e vedere in faccia la realtà.
A questo punto, lasciatemi dire che avere coperto le statue nude nei musei è l’ultimo dei problemi.