Siamo di nuovo alle prese con le emergenze: incendi, carenze idriche, case che crollano, bla bla bla bla…
Ho messo tutti insieme temi diversi perché hanno, secondo me, una radice comune: sono sempre gli stessi.
Se andate a vedere le cronache degli anni scorsi, si parla sempre (più o meno) delle stesse cose, e quasi sempre con gli stessi toni da catastrofe annunciata, buoni solo per qualche proclama politico di livello bassissimo. E non mi dite che è colpa di Renzi e Gentiloni, perché è così da sempre, o almeno da quando io ho il dono dell’intelletto (poco, ma un po’ ne ho anche io).
Crolla un palazzo, ci sono vittime, e un Ministro (non importa quale) dice che si metteranno in sicurezza tutte le case, che si faranno accertamenti serissimi sugli edifici già costruiti e su quelli in costruzione, che non ci saranno deroghe di alcun tipo ,e bla bla bla. Poi qualcuno fa osservare che per mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare italiano ci vorrebbero 4 miliardi di euro: e chi li ha? Nessuno, per cui andiamo a sentenziare sulla emergenza successiva. Solo una considerazione così, tanto per dire: su questo tema, e anche su altri, leggo che “esiste uno studio fatto nel 2009 dopo altri episodi del genere che stima in x miliardi le necessità per la messa in sicurezza”…. Ovviamente, questo studio rimane lettere morta, vero?
Incendi: brucia il territorio nazionale, per lo più per cause dolose, molti puntano il dito contro la riforma della Guardia Forestale voluta da Renzi e Madia, e forse hanno ragione. Dico forse perché non conoscendo a fondo il tema mi limito a dire che pare che gli effetti di questa riforma siano pessimi. Non abbiamo la dimostrazione del contrario, ma i risultati sembrano davvero demenziali. Ma pochi puntano il dito contro chi è colpevole del passo precedente, cioè chi si diverte ad incendiare boschi, strade, città e altro. Se non ci fossero questi pericolosi idioti, magari di Canadair ne servirebbero meno. Ma anche qui dichiarazioni a tutto spiano sulla tutela del territorio, fino a quando un altro studio (che era nello stesso cassetto di quello di prima) non dice che “per mettere in sicurezza il patrimonio boschivo nazionale ci vogliono 7 miliardi di euro”: e chi li ha? E allora avanti a discettare amabilmente della prossima emergenza.
Che oggi è quella della mancanza di acqua: mettiamo a secco Roma, chiudiamo i rubinetti a tutti indiscriminatamente, che l’acqua sta finendo!! Facciamo piani di emergenza, con un Ministro che dice “sono pronti 700 milioni di euro per l’emergenza idrica in agricoltura”. E dove stavano questi soldi (nostri) fino ad ora? Nello stesso cassetto di cui sopra? Ma quanto è grande ‘sto cassetto? Perché non si è MAI fatto nulla per l’emergenza idrica? Perché solo oggi compare uno studio che dice che in media il Italia il 46% dell’acqua distribuita viene dispersa? Chi ha commissionato anche questo studio rimasto sempre nello stesso cassetto? Intanto le zucchine costano come un orologio di Bulgari, anche se vengono dal Marocco, misteri dell’economia globale….
Fra qualche mese temo che parleremo di inondazioni, frane, valanghe, smottamenti e avremo altre dichiarazioni di ministri che diranno che “è pronto un piano di emergenza per mettere in sicurezza il territorio, che “siamo vicini alle famiglie colpite”, “non vi lasceremo soli” facendo riferimento a qualche studio di eminenti personalità che “io lo dico dal 2007 che dobbiamo fare qualcosa” ma costa troppo e bla bla bla.
Poi si passerà ad altro, perché tanto i soldi non ci sono.
Forse, ma sono comunque soldi nostri.