Siria :5 anni di guerra, 5.000.000 di morti, 12.000.000 di rifugiati, un Paese che non esiste più, una popolazione smembrata, milioni di feriti, non c’è più nulla in Siria che non sia morte e distruzione.
Non voglio qui dire chi ha ragione o torto, non voglio parlare di Puntin o di Assad o di chi altro nella vita fa il Signore della guerra, tanto non è possibile trovare un punto di vista comune: ognuno la pensa come crede, ognuno ha il suo legittimo punto di vista.
Io, però, davanti alle immagini che si vedono, davanti ai numeri che non mi arrivano dal web ma da amici che vivono da vicino quella realtà, resto atterrito e impaurito di quanto l’uomo possa essere feroce, di quanto in nome di un Dio o di un potere si possa essere barbari, uccidere chiunque ti passi davanti, uomini, donne, bambini, chissenefrega di chi sono, basta che li ammazzi e non rompono più.
Lo dico per la Siria, vale per tante, troppe parti del mondo, dove si combattono guerre che non hanno alcuna ragione di essere, ma che sono connaturate all’uomo, che ha fatto, fa e farà del suo intelletto l’uso peggiore possibile, costruendo ed usando armi, bombe, missili, mine, fucili e pistole contro chi ha l’unico torto di essere dalla parte sbagliata della canna del fucile.
Non esiste nessuno Dio in nome del quale si possa uccidere, non esiste nessun potere che giustifichi la morte altrui, non esiste alcuna logica che possa giustificare le immagini devastanti che vediamo in continuazione, ma è così da sempre e sempre sarà così, perché il potere del denaro e della sopraffazione sono più forti di ogni sentimento di sdegno, pietà e considerazione per i nostri simili.
E’ solo uno sfogo, nulla più.