Oggi, tranquilla domenica ottobrina, ho pensato di fare un piccolo viaggio nella memoria storica, quella che alcuni vorrebbero ribaltare e nascondere, quella della Seconda Guerra Mondiale e dell’orrore nazista.
La provincia di Modena offre anche questa possibilità, a Fossoli di Carpi, la “regina” della maglieria.
Fossoli è una piccola frazione, quella da cui partì l’attività di Don Zeno Saltini, colui che diede vita alla Comunità di Nomadelfia.
Ma Fossoli è anche il paese del cosiddetto Campo Poliziesco e di Transito, attivo dal 1942 al 1945, poi trasformato in “campo per gli indesiderabili” e poi utilizzato anche da Don Saltini.
Il custode arriva in largo anticipo sull’orario previsto di apertura, rigorosamente in bicicletta, ci chiede di attendere perché “devo mettere fuori le bandiere”, lo dice con l’orgoglio di chi si sente custode di una memoria terribile ma che è necessario mantenere viva.
Con un po’ di fantasia, fa impressione vedere le baracche “per gli ebrei”, quelle per “gli zingari”, quelle per “i comunisti”, divisi come animali e destinati ad una fine orrenda.
Credo che mai come in questo devastante momento storico sia importante tenere viva la memoria di questo e di altri orrori che la storia ci ha fatto passare, e credo non sia finita qui.
Ma, purtroppo, devo dire che la visita è stata una brutta, bruttissima sorpresa. Non capita spesso da queste parti, ma stavolta ho trovato un’area in uno stato di degrado assoluto, muri crollati ovunque, tetti inesistenti, vegetazione invadente, solo due baracche restaurate ed accessibili. Insomma, un pessimo biglietto da visita per Carpi, per la provincia di Modena, per la Fondazione Fossoli, per la memoria storica del Paese.
Francamente non so chi abbia in gestione l’area, ma vorrei solo sommessamente dire che non si può ridurre quel posto al degrado nel quale si trova perché non lo meritano i 64 fucilati lì dentro nel 1945, non lo meritano i quasi diecimila deportati che da qui sono passati per poi andare a finire Dio solo sa dove, non lo merita Don Saltini, non lo merita nessuno.
Lo so che quasi nessuno legge il mio blog, ma spero che qualcuno faccia qualcosa perché quel posto merita più attenzione, la stessa attenzione che merita la memoria del nostro passato.
Se volete documentarvi, il sito www.fondazionefossoli.org è lì apposta.