Golpe, due ore e tutto finito. Et voilà.
Il colpo di Stato in Turchia ha evidenziato, per chi ancora non lo avesse capito, quanto sia democratico il regime di Erdogan: niente, zero.
E chi non lo aveva ancora capito era chi pensava che la Turchia fosse solo Bodrum o la Moschea Blu, mentre con le elezioni è salito al potere un tiranno, uno che non le manda a dire ai suoi oppositori, ma questi in genere fanno una brutta fine, spesso vittime di pallottole vaganti (forse) o di altri ammennicoli militari che casualmente incrociano i loro passi.
La Turchia è un Paese Nato, la base aerea di Incirlick è una delle più trafficate del Medio Oriente, noi ci lamentiamo di Aviano, ma lì il traffico sembra quello della Salerno-Reggio in piena estate. Ho avuto occasione di costeggiare la base militare, se sei lento ci fai notte prima di passarla tutta, nessuno di noi “esseri umani” sa che diavolerie militari ci siano lì dentro, ma di sicuro le fionde sono poche. Nei giorni scorsi pare che la polizia turca abbia perquisito la base, alla ricerca di non saprei cosa, ma lì dentro è pieno di militari e armi americani, quindi il “sostegno” al governo democraticamente eletto dal Popolo turco era ovvio da parte delle democrazie occidentali, non possono dire altro. Anche perché temo che, se quella base dovesse essere smantellata, ci troveremmo tutto qui da noi.
Uccisi almeno 300 oppositori (sicuri che lo fossero?), incarcerati o accusati migliaia di magistrati ( e qui mi taccio perché di guai ne ha a sufficienza), migliaia di soldati catturati, denudati ed esposti al pubblico ludibrio con le solite foto fatte con gli smartphone. E cosa vi aspettavate? Processi regolari fino al terzo grado di giudizio? Ho visitato la Turchia molte volte, l’ho percorsa da nord a sud, è un Paese straordinario, cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi 15 anni, ma ho sempre avuto l’impressione che fosse in qualche modo soggiogato ad un potere che (credo) non fosse quello voluto dal tanto citato Padre della Patria Ataturk.
A me le immagini dei soldati incaprettati non fanno più di tanto impressione, era quello che mi sarei aspettato da chiunque avesse raggiunto o mantenuto il potere dopo il golpe, perché in quei Paesi così fanno, non ci dobbiamo meravigliare.
Adesso però si pone un tema al quale io non sono in grado di dare risposta: Turchia fuori dalla Nato? Potrebbe essere un’idea, e secondo me Erdogan ne discuterà con Putin nel prossimo vertice che, guarda caso, avviene subito dopo le scuse a denti stretti per l’abbattimento dell’aereo russo e subito dopo il colpo di stato. A me l’idea fa paura, perché sarebbe mettere insieme due personaggi che stanno alla democrazia come io sto al festival di Sanremo, cioè nulla.
Altra domanda: Turchia in Europa sì o no? Per me no, ma non da oggi! Perché questa ultima settimana di follia in Turchia è solo l’ultimo pezzo del problema, bastava guardare quello che succedeva dopo l’elezione di Erdogan.
In altri termini, abbiamo un bel problema.