Visto che andiamo al voto, vorrei analizzare alcune proposte dei candidati sindaco di Roma.
Premetto che cercherò di non farne una questione “politica” o di simpatia di parte, ma solo cercare di analizzare quello che ci viene propinato e che, molte volte, guardiamo senza avere il tempo di capire.
Quindi, il fatto che inizi da Giorgia Meloni non è voluto, ma questo manifesto mi ha fatto sobbalzare e vado a spiegarvi il perché.
Allora, mi risulta che mettere una taglia su qualcuno non sia proprio una pratica legale, ma sono anche convinto che non sia una attività che deve svolgere un Sindaco.
Se ci sono gli estremi per una denuncia penale (perché la corruzione è un reato penale), il luogo giusto per la denuncia è la Procura della Repubblica, non il Comune. Poi mi pare di poter dire che questa proposta corre il rischio di mettere la pistola fumante in mano a chi ha desideri di vendette trasversali con un funzionario pubblico o simili. Forse, il candidato Sindaco dovrebbe farci sapere come intende migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini, come intende utilizzare i 64.000 (più o meno) dipendenti comunali, come pensa di uscire dalla Fossa delle Marianne del debito del Comune di Roma, come intende risolvere altre questioni. Questa mi pare sia e debba rimanere competenza della Procura, anche perché vorrei sapere anche chi paga i danni eventuali se il “denunciato” viene poi dichiarato estraneo ai fatti, assolto o prescritto, il tutto, naturalmente, dopo 10-12 anni di processi, cioè almeno due mandati da Sindaco.
Giorgia Meloni non è nemmeno il candidato peggiore, anzi, ma mi pare che questa sia una pessima idea che puzza tanto di campagna elettorale per accaparrarsi i voti ma che poi sia di fatto irrealizzabile.
Buona serata.