Domenica di sole, bella giornata.
Prima di andare in piscina, ecco le seconda parte di quello che, credo, sia un doveroso e parziale metodo di informazione scientifica.
Con il primo articolo mi sono attirato un po’ di maledizioni, molta ironia e anche qualche complimento; va bene così.
Oggi vorrei addentrarmi un po’ di più sulla famigerata legge che rende obbligatori i vaccini e che, secondo alcuni, sarebbe una “grave lesione ai diritti personali del cittadini”. Probabilmente chi scrive queste robe ignora del tutto cosa siano le libertà personali, altrimenti scriverebbe le stesse cose anche per il divieto di guidare ubriachi o drogati (“ma io sarò libero di bere o fumare, no?”) No, non sei libero.
Certo, il tema della copertura vaccinale è complesso e noioso, soprattutto per chi non ha speso anni della propria vita su questi argomenti e, magari, si è occupato di musica o di teatro fino a ieri e oggi, di colpo, è diventato immunologo di fama internazionale.
Proprio perché non voglio annoiare nessuno, mi limito ad alcune considerazioni sulla legge appena approvata e sulle motivazioni fantastiche che ci sarebbero dietro questa decisione secondo i complottisti da divano, categoria che da ora fino a settembre si trasformerà in complottisti da spiaggia.
Allora: la legge così come è stata promulgata non piace nemmeno a me, perché crea una differenza insensata tra i bambini piccoli e quelli più grandi, definendo dei parametri punitivi che non hanno poi molto senso. Se non vaccini tuo figlio piccolo, lui non va a scuola, ma se è più grande e non lo vaccini ti multo come se fosse un eccesso di velocità.
Ma le ragioni della legge risiedono in un potenziale pericolo, che è quello del calo del livello minimo garantito di “sicurezza vaccinale”, quello che gli esperti molto più esperti di me chiamano “effetto gregge”, che protegge tutti (ma proprio tutti) dalla potenziale pericolosità di alcune malattie che, anche se in misura ridotta, possono avere conseguenze gravi, a volte mortali. Ho fatto in un post l’esempio del morbillo e qualcuno mi ha risposto che tutti abbiamo avuto il morbillo e nessuno è morto: certo, perché quelli che sono morti non lo possono dire.
Ma la questione sulla quale si battono i complottisti da spiaggia è il famoso complotto di Big Pharma per vendere i vaccini perché “tanto ormai li hanno fatti e non vogliono certo farli scadere nei magazzini”, come se fare un vaccino fosse la stessa cosa che produrre latte o mozzarella. Niente di più sbagliato, almeno oggi. E’ vero, terribilmente vero che in passato lotti interi di vaccini sono scaduti nei magazzini, ma parliamo di prodotti molto diversi da quelli di cui parliamo oggi.
Per capire (o almeno provarci) cosa sia una Big Pharma e quanto sia importante il fatturato, ci vogliono alcuni numeri, precisando però che anche su questo qualcuno contesta i dati dicendo che “tanto i bilanci sono sempre falsi”: come no!
Nel mondo il SEC, cioè la commissione titoli e scambi del Governo Usa, ha calcolato che il 2016 abbia visto un fatturato totale nel mondo di farmaci per circa 1 trilione di dollari; di questa cifra circa il 40% è coperto dalle 10 sorelle di Big Pharma, quelle cattive, complottiste e elargirtici di denari a pioggia:
Pfizer 52.824 miliardi di $ di cui 3,97 di vaccini
Merck 35.151 di cui 5,77 di vaccini
Johnson & Johnson 33.464
Roche 39.494
Sanofi 35.850 di cui 5,52 di vaccini
Novartis 32562 di cui 6,5 di vaccini
Abbvie 25.638
Astra Zeneca 23.002
Gilead 29.953
Amgen 22.991
Scommetto che di alcune di queste aziende miliardarie qualcuno non conosce nemmeno il nome, figuriamoci le politiche industriali.
Quindi. il mercato dei vaccini è coperto per circa l’80% da quattro aziende, fate voi il calcolo percentuale dei vaccini sul loro fatturato.
In Italia la spesa del SSN (servizio sanitario nazionale per chi non lo sapesse) per i vaccini è stata nel 2014 di 291 milioni di Euro, circa il 1.4% del totale dei costi sanitari nazionali.
Chiedo: ma siamo sicuri che sia tutto questo business? Io credo di no, e vi illustro un altro dato, certamente un po’ fastidioso la domenica mattina, ma io ho tempo solo oggi per scrivere.
Viste le percentuali dei fatturati dei vaccini sul totale, pare chiaro che Big Pharma produce e vende ben altro dai vaccini, visto che è la somma che fa il totale.
Per spiegare dove voglio arrivare, faccio un esempio con una malattia quasi scomparsa in Europa dopo che fu imposta la vaccinazione: la poliomielite.
Fino a 50 anni fa, di poliomielite si moriva, e anche male; qualcuno sopravviveva e sopravvive ancora, ma a quale prezzo?
Un malato di poliomielite è un “cliente” eterno per Big Pharma, perché per tutta la vita, se sopravvive, ha bisogno di:
carrozzina
letto speciale
materasso antidecubito
farmaci per la fluidificazione del sangue
farmaci per la pressione
farmaci per la respirazione
ed è spesso soggetti a malattie renali, polmonari, cardiache anche molto gravi che, tanto per cambiare, vengono curate con i farmaci prodotti da Big Pharma.
E chi produce gli ausili medici e i farmaci che questi malati usano per tutta la vita? Secondo voi, cosa conviene di più a chi produce farmaci, un non malato perché vaccinato o un malato cronico che non può fare a meno dei farmaci e degli ausili descritti sommariamente sopra?
Sia chiaro, i dati che ho esposto sono probabilmente imprecisi e incompleti, ma almeno sono dati, non frottole buone solo per chi ci crede.
Con questo non voglio dire che il mondo di Big Pharma sia fatto di Santi, come ho già detto in altro post, ma solo che sarebbe meglio parlare su fatti e dati, non su teorie che non hanno alcun fondamento scientifico. Ho letto veramente di tutto in questi giorni, compreso il fatto che “una sana alimentazione e un sereno percorso di vita rende immuni da tutte le malattie”. Davvero, non commento neanche.
Buona domenica