Dopo gli eventi di Parigi, come è normale e come si deve fare in questi sciagurati momenti, si torna alla normalità e, nella normalità di molti (per fortuna non di tutti) uno degli elementi chiave è il calcio, il dio pallone.
Bene, da una parte si sgombra lo stadio, la metropolitana, il palaghiaccio e altro per il sospetto di un attacco terroristico, probabilmente dovuto alla presenza anche di Frau Merkel allo stadio.
Da un’altra parte TUTTI i tifosi in coro cantano la Marsigliese, segnale di forte vicinanza anche della (di solito) pessima tifoseria britannica ai cugini di oltre Manica.
Altrove, invece, a Istanbul per la precisione, alcuni tifosi, pare fossero molti, al minuto di silenzio per le vittime hanno risposto con fischi, urla e il grido di “Allah è grande”, trasformato da inno al Dio dei Musulmani a inno dei terroristi di matrice islamica.
Bene, io non so cosa sia successo, ma mi auguro che il Premier turco e quello greco, presenti allo stadio, si siano alzati e se ne siano andati sdegnati da questa manifestazione di imbecillità, così come certamente avranno fatto i molti tifosi presenti che non hanno partecipato a questo scempio della memoria, peraltro già consumato anche quando si commemorarono i morti degli attentati in Turchia.
Poi, la polizia turca avrà certamente identificato e arrestato questa massa informe di imbecilli e la partita non si sarà giocata.
Vero che è così?
Ditemi che è così.