09/06/2019
Rete Sociale Humus. Un’aggregazione orizzontale di cooperative agro-biologiche, associazioni e altre organizzazioni attive in Italia sui fronti di agricoltura biologica ed economia solidale. Con la volontà di lavorare assieme, per stimolare la vitalità dell’agricoltura biologica italiana. Nelle sue innate vocazioni di salvaguardia degli habitat, nutrizione e salute, solidarietà.
Humus, significati e valori
La parola latina humus esprime un’ampiezza e intensità che racchiude i significati di terra, paese e contrada. Proprio dal concetto di humus deriva tra l’altro la parola umiltà. È stata scelta per battezzare una rete che pratica agricoltura biologica per preservare la fertilità organica del suolo e così il territorio, l’ambiente e la natura. Ma anche la dignità delle persone che lo abitano.
L’impegno della Rete Humus è teso a promuovere l’applicazione concreta dell’agricoltura biologica nelle filiere di produzione e distribuzione. E a condividerne i valori presso i consumatori. Nel desiderio di attribuire significato concreto ai concetti di ambiente, salute e solidarietà che caratterizzano questo modello.
La rete ha aderito sul nascere a IFOAM (International Federation of Organic Agriculture Movements), cui partecipa attivamente. È membro della Leading Organic Alliance (LOA), il network degli organismi europei che portano avanti gli standard nazionali di agricoltura biologica. E condivide i valori che animano il movimento dell’economia solidale italiana e del commercio equo-solidale (Fair Trade).
Rete Humus, la Carta dei principi
La ‘Carta dei principi e delle buone pratiche della Rete Humus’ descrive il progetto e ne illustra le modalità di partecipazione, da parte di tutti coloro che li condividano. Produttori agricoli, trasformatori, distributori e consumatori. La Carta Humus è basata su quattro cardini, fertilità organica del suolo, tutela della biodiversità, bontà del cibo e giustizia sociale. Con richiamo ai principi e ai valori dell’agricoltura biologica affermati dall’Assemblea Generale IFOAM, nel 2005 ad Adelaide (AUS). Riferendosi anche alle linee guida FAO per valutare la sostenibilità dei sistemi di agricoltura e alimentazione (SAFA Guidilines 3.0, Roma e 2013) e ai valori espressi nella ‘Charter of Fair Trade principles’.
Stabilire una comunità italiana del cibo biologico è l’aspirazione principale della Rete. Sviluppare cioè le condizioni ideali per la cooperazione e lo scambio equo fra produttori, trasformatori, distributori, ricercatori e consumatori. Ciò presuppone la costruzione di un sistema partecipato di garanzia dei processi e dei prodotti biologici, che vada al di là del sistema di certificazione e controllo previsto dalle norme cogenti. Favorendo l’interazione effettiva di tutte le parti sociali interessate, dalla fattoria alla forchetta.
‘L’agricoltura biologica in Italia continua a crescere – per numero delle aziende di produzione e quantità dei prodotti, distribuiti e consumati – nonostante la crisi economica degli ultimi anni. Le difficoltà economiche non hanno comportato la riduzione dei consumi dei prodotti biologici, né in Italia né in Europa. La qualità complessiva dei prodotti biologici rimane quindi un fattore determinante nelle scelte di milioni di consumatori.’ (Franco Zecchinato)
Il Manifesto della Rete Sociale Humus si declina in una serie di obiettivi concreti. Lo sviluppo durevole (agroecologia, prospettiva intergenerazionale), l’equità del prezzo e delle relazioni sociali (economia, lavoro e diritti, inclusione), la responsabilità sociale territoriale (agricoltura contadina, creazione di valore sui territori, risanamento ambientale), la qualità dei prodotti (alimenti naturali con profili nutrizionali equilibrati, sapore e gusto).
Rete Humus, i protagonisti
Cento aziende pilota sul territorio italiano, nella produzione e distribuzione, hanno già aderito ai principi della Carta Humus. In queste realtà sono state avviate iniziative di dimostrazione, formazione e informazione partecipata in campo. Con raccolta dati e monitoraggio che consentano di dimostrare come i principi condivisi si traducano effettivamente nella realtà produttiva e distributiva. E come, sempre insieme, questi dati possano venire garantiti e comunicati a operatori di mercato e consumatori.
Aderiscono alla Rete Humus organizzazioni di operatori economici e della società civile.
Cooperativa La Terra e il cielo (Piticchio di Acervia, AN), Cooperativa El Tamiso (Padova), Con.pro.bio Lucano, (Metaponto, MT), Rete utile buono e bio (Bari), Puglia Natura, (BA), Biolitalia (BA), Rete bio Reggiolo (RE), Agricoltura biologica Calabria-ABC (Sant’Onofrio, VV) Carpem naturam (Corigliano Calabro, CS), Associazione Università Verde (Bologna), Centro Antartide (BO), Associazione La Buona Terra (Puegnago del Garda, BS).
I partner ufficiali – che partecipano attivamente al Comitato Scientifico di Rete Humus – sono Fondazione Culturale Responsabilità Etica (Banca Etica), ISDE Italia (Associazione Medici per l’Ambiente), Centro Studi Avanzati sul Consumo e la Comunicazione (Università di Bologna), Faitrade Italia (Consorzio italiano utilizzatori marchio Faitrade), Associazione Bioesperti. Candideremo anche GIFT (Great Italian Food Trade), il sito costituito dalla società benefit Wiise (Workable Ideas and Initiatives for a Sustainable Economy) proprio per contribuire alla realizzazione di questi ideali.
#Égalité!
Maurizio Agostino e Dario Dongo