L’ Autorità Anti Corruzione pubblica alcuni dati relativi alle gare d’appalto di ATAC, società dei trasporti di Roma, e si scopre che il 90% (novantapercento) delle gare degli ultimi cinque anni sono state aggiudicate, di fatto, senza gara, per un totale di soldi (nostri) che supera i due miliardi di euro.
Il ricorso allo “spacchettamento” delle gare per scendere sotto la soglia europea non è una novità, ma di solito lo si fa quando gli importi coinvolti sono piccoli e soprattutto quando ci sono i requisiti di “necessità e urgenza”, concetto difficilmente applicabile a quasi tutte le gare di ATAC.
Stante che i Dirigenti di ATAC dovranno spiegare alla Magistratura (e magari anche a noi) il perché di questo massiccio ricorso alle procedure d’urgenza, mi viene da dire che:
- temo che questo sia solo la punta dell’iceberg e che le gare non-gare siano molte di più
- molto probabilmente il danno erariale è ben superiore a quello delle singole aggiudicazioni, perché è probabile che si trattasse di un meccanismo molto ben rodato per frodare la PA (cioè noi)
- sintomatico dello stato di salute del Campidoglio è il fatto che questa denuncia sia stata presentata dall’Assessore Esposito, subito dopo le dimissioni del sindaco forsemenevadomaancheno Marino. Esposito, tanto per ricordare chi è, è quello che non si è dimesso da Senatore (ricordate Renzi che ha detto “basta doppi incarichi”?), solo per dire…