Il titolo che ho dato all’articolo potrebbe anche essere il titolo del libro che ho appena finito di leggere.
Una storia fumosa, piena di insidie, errori, dimenticanze, coperture, e molto altro.
E’ un libro scritto molto bene, non fa ipotesi non dimostrabili, ma elenca con precisione tutti gli elementi di dubbio (e sono tanti) che si aggirano intorno alla morte di David Rossi, top manager di primo piano di Monte Paschi, responsabile della comunicazione del gruppo, sempre molto vicino ai vertici della Banca. Un uomo all’apparenza normale, con una famiglia che adora e che lo adora, una moglie perfetta, un ottimo lavoro. Poi, quando inizia a scricchiolare l’impero Monte Paschi, inizia ad avere paura di essere spiato, si ferisce volontariamente per “non pensare”, scrive mail all’allora Direttore Generale dove dice “ho fatto veramente una cazzata grossa questa volta”, “domani mi ammazzo, aiutatemi”, dice alla moglie di avere paura. E ad un certo punto cade misteriosamente dalla finestra del suo ufficio, il suo orologio lo segue venti minuti dopo, rimane a terra 30 minuti prima di morire, ma il medico legale scrive che la morte è stata immediata. Molte altre stranezze ci sono durante le svariate inchieste, aperte, chiuse, riaperte, dimenticate, le prove distrutte, i magistrati trasferiti e molto altro.
Colmo della vicenda: l’autore del libro viene indagato (lui!!) mentre non si fanno mai ipotesi diverse dal suicidio, anche se ci non molti indizi che non sia così.
Ma, come dice l’autore: “Questa è Siena, non è un romanzo giallo”.
Vale la pena di leggerlo.