E ci risiamo, per l’ennesima volta.
Piove, piove molto, piove forte. E le città vanno sott’acqua, le strade diventano fiumi, qualcuno affoga negli scantinati e ci si scanna per stabilire di chi è la colpa.
Sulle prime, mi era piaciuto il Sindaco di Livorno che aveva detto “non voglio fare polemiche, tanto non servono” , salvo poi cadere anche lui nella trappola delle competenze, in una polemica che avrà fine solo nelle aule giudiziarie con il Presidente della Regione Rossi.
Io mi sarei anche un po’ stancato, sinceramente, di sentire ogni volta, ogni maledetta volta che succede qualcosa e qualcuno muore, che “la colpa non è mia”, che ” doveva essere quell’altro a comunicare l’emergenza” e altri inutili e stucchevoli bla bla del genere.
Ieri, sotto un mio post di Facebook dove ricordavo le inutili parole del Sindaco di Roma e del suo Assessore sulle caditoie e sugli allagamenti, due amiche romane si sono rimpallate più volte il discorso delle competenze tra Comune e Municipi sul “chi-deve-fare-cosa” per cercare, nei limiti del possibile, di non cadere nel solito ridicolo calderone di battute sugli allagamenti. E’ andata bene perché era domenica, ma anche oggi non scherza…
In altri termini: se su ogni cosa che si deve pensare, progettare, fare e manutenere in questo sciagurato Paese, ci sono almeno 10 o 15 “enti di competenza”, che, per svariati motivi, si accavallano e spesso si ostacolano per motivi politici, non ne usciamo più. Drammatico, ma è così. Ricordo ancora quando, nella civilissima e sviluppata Emilia, partecipai ad una Conferenza dei Servizi per il completamento di un Ospedale: intorno al tavolo c’erano 15 o 16 rappresentanti di altrettanti Enti che avevano tutti una sorta di “diritto di veto” su quanto detto da tutti gli altri. Ancora oggi mi chiedo come abbiamo fatto a completare e rendere operativo quell’ospedale.
Dovremmo snellire le procedure, rendere più chiare le competenze, creare dei canali preferenziali nei casi eccezionali. Faccio un esempio: si prevedono temporali forti su una città? Il Sindaco, o il Prefetto, o il Questore, o chi vi pare, diventa Commissario straordinario per quella emergenza e dispone le misure che ritiene più urgenti e necessarie, assumendone tutte le responsabilità fino ad emergenza terminata. Difficile? Con le leggi italiane e con la pessima politica che ci governa forse sì, ma non mi sembra che con le modalità di oggi le cose vadano molto meglio.
Intanto, per fare un ospedale ci vogliono 25 anni ( in Cina 11 mesi), per fare una autostrada anche 40 anni, e nelle emergenze c’è chi muore.
Non sarebbe il caso di darsi una mossa?