Solo per provare adire qualcosa di diverso, condivido l’articolo dell’amico Dario Dongo su un tema diverso da quello imperante di questi giorni.
“Plastica e microplastiche, vetro e alluminio, imballaggi e inquinamento. La scala di Lansink – o gerarchia dei rifiuti, su cui è basata l’economia circolare – indica Riduzione e Riutilizzo quali primi obiettivi da perseguire. A seguire il Riciclo, i cui tassi sono ancora lontani dagli obiettivi stabiliti. Dalla Lituania l’esempio vincente della via da seguire, il deposito con cauzione degli imballaggi alimentari.
Sostenibilità e riciclo degli imballaggi
L’insostenibile crescita della domanda globale di plastica (+4% annuo) può condurre la sua produzione a rappresentare il 15% delle emissioni planetarie di CO2, di qui al 2050. Il recentissimo studio della University of California ha peraltro mostrato come il disastro ambientale che si prospetta possa venire mitigato lavorando sulla riduzione della domanda, l’impiego di energie rinnovabili e l’aumento del tasso di riciclo. Il riciclaggio totale dei materiali plastici consentirebbe una riduzione significativa delle emissioni legate al loro ciclo di vita (-25%), e tuttavia l’indice globale di riciclo è ancora molto basso (18% nel 2015).
Il riciclo del vetro, come si è visto, può a sua volta comportare risparmi significativi sui consumi di energia. Grazie alla ridotta temperatura di fusione dei materiali di recupero e al risparmio su materie prime a elevata impronta energetica.
L’alluminio – altresì ampiamente utilizzato nel settore dei MOCA (Materiali e Oggetti destinati a venire a Contatto con gli Alimenti) – soggiace, come gli altri materiali, al ‘Pacchetto Economia Circolare’. E rappresenta tuttora, al pari degli altri materiali, un problema ambientale legato alla scarsità del riciclo.
Riciclo e deposito con cauzione, l’esempio lituano
La Lituania è un piccolo Paese baltico, membro dell’Unione Europea dal 2004, con una popolazione pari a circa i 3/4 dei residenti in Toscana (meno di 3 milioni di cittadini). Ed è nota, ad alcuni, quale patria di Ludwik Lejzer Zamenhof. Il Doktoro Esperanto (letteralmente, colui che spera), il quale provò a introdurre nel 1887 l’omonima lingua internazionale, la Internacia lingvo (la cui bandiera figura nello sfondo dell’immagine di copertina).
A febbraio 2016 il governo della Lituania ha implementato un sistema di deposito con cauzione, di importo pari a 0,10€. Per incentivare i consumatori a partecipare attivamente al riciclaggio degli imballaggi alimentari, mediante restituzione dei contenitori per bevande in vetro e in plastica e metallo non ricaricabili (di capienza 0,1-3 litri).
I tassi di restituzione hanno superato ogni aspettativa, fino a raggiungere in due anni il 93% sulle lattine, l’82% sul vetro e il 92% sul PET. Partendo da una situazione che per il PET rasentava il 34%. A fronte di una media UE del 42%, con picchi negativi inferiori al 30% nella vicina Finlandia come nella ‘grande’ Francia. (1)
Deposito con cauzione, come funziona il sistema
Il ministro lituano dell’Ambiente, su proposta delle industrie del settore delle bevande, ha introdotto ad aprile 2013 il processo di deposito degli imballaggi. Ha poi avviato la riforma normativa e nel marzo 2015 ha attribuito all’ente Užstato Sistemos Administratorius (USAD), senza fini di lucro, la gestione del nuovo sistema di deposito. USAD è stata fondata dalle associazioni lituane dei produttori di birra e di acqua minerale, nonché dell’associazione delle imprese commerciali lituane, in una logica di responsabilità estesa del produttore. (2)
Il gestore del sistema è responsabile di compensazione dei depositi, logistica e commercializzazione dei materiali raccolti. Oltre alla gestione trasparente dei dati, la comunicazione, l’educazione delle parti interessate e soprattutto dei consumatori. Le sue entrate derivano dai depositi non riscossi, la vendita di materiali raccolti e le commissioni amministrative pagate dai produttori di bevande.
La raccolta segue un modello di ‘restituzione al dettaglio’. (3) I negozi di dimensioni superiori a 300 m2 e quelli nelle aree rurali ove si vendano bevande sono tenuti a ricevere i contenitori usati, gli altri ne hanno facoltà. A tal fine, gli esercenti sono stati dotati di Reverse Vending Machines (RVMs), chioschi dotati di connettività internet da collocare all’interno dei supermercati o installare all’esterno dei negozi, in relazione alle loro dimensioni. (4) I consumatori ricevono il rimborso del deposito sotto forma di contanti o credito per la spesa.
Win-Win
Il modello di finanziamento del sistema lituano è a sua volta innovativo, poiché l’investimento nell’infrastruttura è stato eseguito dallo stesso gruppo industriale che ha aggiudicato il bando per la fornitura delle RVMs, il leader globale TOMRA (Norvegia). I negozi che ne facciano richiesta ricevono un RVM gratuito. USAD riconosce al negozio una commissione di gestione, in proporzione ai ‘vuoti’ raccolti (anche in assenza di RVM). E il fornitore delle RVMs rientra nell’investimento attraverso la commissione ricevuta da USAD sui materiali raccolti.
‘Sentiamo l’obbligo di prenderci cura del nostro paese, della società e della natura. Questo è il motivo per cui volevamo progettare un sistema di restituzione dei depositi che funzionasse nel miglior modo possibile per cittadini, produttori, importatori e commercianti. Possiamo essere orgogliosi del nostro sistema di restituzione dei depositi, che ci avvicina alla Lituania che vogliamo vedere. Un paese più pulito, più bello e più moderno’ (Saulius Galadauskas, Lithuanian Brewers Association, presidente di USAD).
I ConsumAttori hanno saputo cogliere l’impatto favorevole del nuovo sistema per la collettività e l’ambiente. Già alla fine del 2016, il 99,8% dei cittadini ne era a conoscenza, l’89% lo aveva utilizzato almeno una volta (il 58% in più occasioni), il 78% lo considerava utile e necessario. E già nel primo anno, il tasso di raccolta complessivo dei contenitori per bevande è passato dal 33 al 74,3%, quasi venti punti oltre il target fissato da USAD (55%).
Italia, la cauzione che manca
L’Associazione Comuni Virtuosi (ACV) si è espressa da anni a favore dei sistemi di deposito su cauzione per i contenitori di bevande. (5) Le iniziative di questo tipo sperimentate in oltre 40 contesti, a livello nazionale o locale, hanno dimostrato che non esiste sistema altro sistema così vantaggioso per tutte le parti sociali interessate:
1) i consumatori non subiscono alcun costo, poiché recuperano le cauzioni con la riconsegna dei vuoti. E dovrebbero ricevere un beneficio di medio termine, la riduzione delle bollette dei rifiuti, poiché il finanziamento della raccolta differenziata dei contenitori di bevande viene di fatto trasferita dalle municipalità alla filiera,
2) i distributori, nel gestire la raccolta dei vuoti e rimborsi, realizzano un pur modesto utile. E traggono l’ulteriore beneficio, indiretto bensì tangibile, di offrire ai consumatori un’occasione di ritorno nell’area commerciale,
3) i Comuni riducono i costi di raccolta differenziata (oggi in Italia parzialmente rimborsata dal Conai), pulizia degli spazi pubblici dai contenitori abbandonati, incenerimento o discarica,
4) le Regioni e lo Stato conseguono a loro volta risparmi diretti, sui costi di bonifica ambientale legati all’inquinamento (di aria, suoli e acque) provocato dallo smaltimento (lecito e illecito) dei rifiuti. E risparmi indiretti, sui costi sanitari che ne derivano.
Dario Dongo