Finita la campagna elettorale, finita la pletora di quelli che non ti si filano mai ma che a due giorni dalle elezioni ti mandano mail, messaggi e lettere che iniziano con “Caro amico/a”, una delle formule più impersonali e maleducate che io conosca, finiti gli sms notturni che dicono “Caro Paolo, ricordati di votare e di far votare per ……..”, finita la schifezza dei manifesti abusivi attaccati ovunque, che rendono le città ancora più inguardabili, ammesso che sia possibile.
Domani tutti al voto, e vinca il migliore. A Roma mi verrebbe da dire vinca il meno peggio, perché di migliori io non ne vedo. Per ovvi motivi di “silenzio elettorale” non vi dico chi sia per me il meno peggio, ma poco importa. Delle altre città non ho potuto seguire granché, ma non mi sembra di aver sentito di campagne elettorali fantastiche, piene di contenuti, con candidati che attirano le masse al di là del loro colore politico. Ma forse mi sbaglio io.
Ribadisco che la scelta della data di questa elezioni è semplicemente pessima: gli italiani il ponte lo fanno, certo che lo fanno! Anche perché oggi è finalmente uscito il sole, evviva, tutti al mare!! Poi, chi riuscirà a rientrare domenica sera forse voterà. Forse, appunto.
Il vero vincitore sarà, ancora una volta, l’astensionismo sia per quello che ho appena detto, sia per la pochezza di questa campagna elettorale, giocata su toni di insulto e non sui contenuti, sia perché non si può votare almeno tre volte l’anno, davvero: non si può. Circa 1 miliardo di euro spesi nelle tre tornate elettorali del 2016 (almeno), una montagna di parole, insulti, poca chiarezza e tanta tanta voglia solo di potere. Lo scrissi molto tempo fa e lo ribadisco oggi: lasciate perdere “l’amore”, in politica non esiste amore se non per il potere e per la sua spartizione. L’amore, quello vero, è talmente lontano dalla politica che non ci sono elezioni, nell’amore.
Io non so chi vincerà, in molti Comuni si andrà al ballottaggio, e le tornate elettorali diventeranno quattro, e via di spesa pubblica!! Evviva, sono contenti solo gli studenti che faranno qualche giorno in meno di scuola. A proposito, ma qualcuno mi spiega perché i seggi elettorali devono per forza essere nelle scuole, dove vengono spostati militari e poliziotti da mezza Italia? Ma non sarebbe più facile usare le caserme, le stazioni di Polizia, le Caserme dei Carabinieri, le Prefetture, le Questure? Chi me lo spiega? No, perché, se si facesse così, magari eviteremmo di spendere denari pubblici (cioè nostri) per spostare una macchina infernale e i ragazzi farebbero i giorni di scuola che devono fare. Io non lo so, il perché, ma qualcuno lo saprà…
A questo punto, però, dopo i fiumi di parole spesi in questi mesi di pessima campagna elettorale, il pennino è nelle mani di chi andrà a votare.
Speriamo bene.