E’ davvero difficile trovare argomenti nel panorama desolante che abbiamo di fronte, ma io ci provo lo stesso. Direi che ci sono almeno quattro argomenti “caldi” in questi giorni davvero difficili e, come sempre, provo a dare il mio inutile parere a chi ha tempo da perdere a leggermi.
Partiamo dalla cosa più banale, dal “peccato veniale” (non a caso): le passeggiate. Allora, i vari DPCM che si sono susseguiti in questi giorni hanno una linea comune, e cioè quella che si deve stare il più possibile a casa propria, uscendo SOLO per comprovate esigenze di salute, di lavoro o altre cause gravi. E siamo tutti pronti ad insultare (giustamente) i tanti che vanno a correre, a spasso con il cane anche finto, i capannelli di gente, insomma tutto quello che è di fatto vietato. E’ giusto? Non è giusto? E’ abbastanza? Non è abbastanza? Io non lo so, ma so per certo che c’è una legge dello Stato che deve essere rispettata, nulla di più. E mi pare di poter dire che l’esempio deve venire dall’alto, ma stavolta è proprio dall’alto che arrivano tre esempi non proprio positivi.
Io capisco che andare a pregare al crocefisso di legno che ha protetto Roma dalla peste (??) sia un gesto altamente significativo Santità, ma è altrettanto significativo in senso contrario fare la passeggiata per Roma con la scorta “a dovuta distanza”. Dai, non prendiamoci in giro: se la poteva risparmiare.
Poi c’è la fuga d’amore di Silvio Berlusca che, in piena crisi nazionale, scappa a Nizza in luna di miele. Ho scritto che trovavo quel comportamento sbagliato e, come spesso mi capita, sono stato sommerso di distinguo, lamentele, accuse ed altro: non sarà questa roba a farmi male. Per me rimane che un Uomo delle istituzioni, come Berlusconi è, avrebbe dovuto rimanere sul suolo patrio per gli stessi motivi di esempio di cui sopra. Poi ha fatto un grande gesto con la sua donazione e di questo gli rendo atto, ma poteva farlo anche da Milano.
Al terzo posto, ma solo in ordine di tempo, la passeggiata domenicale di Salvini “chiudo tutto/apro tutto/chiudo tutto/ ma che ne so” con tanto di fidanzata in pieno centro a Roma. Anche in questo caso venendo meno ad una legge dello Stato, che anche lui rappresenta. La giustificazione è stata peggiore del problema, era meglio tacere.
Ma se poi qualcuno degli irriducibili della passeggiata li cita come esempi negativi, non ci dobbiamo lamentare. Avrebbero dovuto stare a casa tutti e tre, anche perché le loro case credo non siano niente male.
Su questo (ma non è colpa loro) si inserisce una considerazione molto amara: ci sono state 8.000 (!!!) segnalazioni delle Forze dell’Ordine per il mancato rispetto del DPCM, assieme a circa 350 denunce per aver dichiarato il falso. Il Sindaco di Bari deve girare per la città per mandare a casa i suoi concittadini, in tutta l’Emilia Romagna sono stati chiusi i parchi e vietato l’uso delle panchine, oggi a Milano la metro era piena di gente. Lo sconforto mi assale, non posso dire altro: in questo Paese le regole valgono, ma solo per gli altri.
Questione numero due, il nuovo modulo di autocertificazione emanato dal Governo e che io ho compilato in circa tre secondi (al netto delle parti che dovrebbe compilare l’autorità di Polizia che dovesse mai fermarmi). Poi apro il Sacro Graal di Facebook e scopro un mondo: strali e grida manzoniane contro il modulo che “non è chiaro per niente” e che “mi chiede di autocertificare il falso”. Vado a cercare di capire perché e la pietra dello scandalo pare essere il passaggio dove devi dichiarare di “non essere sottoposto alla misura di quarantena e di non essere risultato positivo al Virus Covid 19 di cui all’articolo 1, comma 1 lettera C del DPCM del 8 marzo 2020“. Giuro: non capisco dove stia il problema. Non viene chiesto di autocertificare di non essere malati, ma di autocertificare di non essere in quarantena e di essere risultati negativi all’esame. Ma cosa non è chiaro? Mi pare ovvio che le due cose vadano insieme, se non hai fatto il test o non sei in quarantena, non dichiari nulla. Poi c’è chi vuole ribellarsi e dice che “non firmo nulla”: bene, è una scelta, auguro a questi signori di non incappare in una pattuglia di incazzati alla 14ma ora di servizio. Mi sembra che si voglia a tutti costi trovare da ridire, insomma una questione di lana caprina. Io ho il documento con me, non ho nessun problema a sottoscriverlo e anche basta polemiche inutili.
Poi siamo alle solite, le bufale. Già stamattina presto (io mi alzo molto molto presto) avevo intravisto un video che poi sarebbe diventato virale di due fenomeni che (dicono loro) all’aeroporto di Mosca acquistano un farmaco “che cura il Coronavirus perché sulla scatola c’è il disegno del virus” e che, come sempre, in Italia non c’è e “non ce lo dicono” e bla bla bla….. Bene, Arbidol (il farmaco) non ha effetti scientificamente dimostrati su Covid 19, e in Europa c’è ma sotto altri nomi. I due principi attivi sono Umifenovir (nome commerciale Arbidol) e il Darunavir (nome commerciale Prezista). Il primo, prodotto dalla casa farmaceutica russa JSC Pharmstandard e citato dall’uomo del video, è un farmaco normalmente utilizzato contro l’influenza stagionale, ma soltanto in Russia e in Cina. Non è stato infatti approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) americana e dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA – European Medicines Agency). E ci sarà un perché se non è approvato in Europa. I principi attivi citati in Europa sono usati nelle terapie anti-retrovirali.
Quello che mi lascia davvero senza parole (meglio, le avrei ma preferisco continuare a sembrare un signore) è che ci siano in giro dei perfetti imbecilli che, senza avere alcuna cognizione, si divertono a produrre e mettere in rete delle notizie del tutto prive di fondamento in un momento in cui ci sono persone che si attaccherebbero a tutto pur di salvare la vita ad un loro congiunto malato. Questo a me fa davvero schifo, così come non concepisco chi vede o sente queste bufale e, senza nemmeno provare a informarsi, le diffonde con le solite litanie del “non ce lo fanno sapere” o “come siamo messi male noi qui”
Peraltro, questa stupidata sul farmaco russo mi permette di sbugiardare anche quelli che postano un brano di un discorso di Putin che direbbe che l’Italia starebbe meglio fuori dalla UE e che la Russia sarebbe pronta ad accogliere l’Italia come paese fratello, proprio adesso che abbiamo il virus maledetto. Questa cretinata risale al 2015, e Putin non ha detto (almeno ufficialmente) una roba del genere, ma semplicemente perché a lui dell’Italia frega davvero poco. Poi, se qualcuno anela ad essere governato da Putin, basta andare verso Est, poi ne riparliamo.
Finsco con una nota sul farmaco che viene testato in questi giorni su alcuni pazienti, partendo dalle prime sperimentazioni fatte a Napoli. Bene, se quel farmaco darà i risultati attesi, sarà un gran bene per tutti, ma occorre tempo e applicazione per capire se veramente le cose stanno così, perché in campo scientifico (ma non solo) non basta un solo caso, ma nemmeno 10, per poter dire che c’è una efficacia dimostrata. Oggi mi sono permesso di dire che i kattivoni di Big Pharma stanno regalando quel farmaco agli ospedali che partecipano alla sperimentazione, e apriti cielo!! Qualcuno (non sono del tutto d’accordo) dice che era quasi un dovere di Big Pharma farlo, ma dove la cosa diventa divertente è quando si comincia a dire che “eh, adesso vedrai che il prezzo andrà alle stelle, perché gli speculatori non mancano mai, sono sempre in agguato” e avanti così. Io ho provato a spiegare come sia fatto il mercato farmaceutico, che non è un mercato commerciale normale, ho provato a spiegare come si fa il prezzo di un farmaco, ho provato a spiegare quale sia il ruolo di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) nella decisione sul prezzo di un farmaco e sulla sorveglianza successiva ma niente, mi sono dovuto arrendere, anche perché fosse stato uno solo…….
Mi sono arreso, spero che qualcuno provi almeno a visitare il sito www.aifa.gov.it e magari dopo ne riparliamo.
Non mi illudo ma ci provo.