E’ stata una bella giornata di sole, qui a Modena, come in molte parti d’Italia.
O almeno credo, perché non è quello che mi interessa.
Lascio ai fenomeni statistici da divano la conta delle vittime, i calcoli astrusi sul futuro prossimo, le condivisioni di qualsiasi stupidata si legga da quale parte, fatte ovviamente senza nemmeno una mezza verifica, perché non voglio alimentare né polemiche né ansie, che mi pare ce ne siano già abbastanza.
Rimarco solo la fenomenale capacità di molti di chiedere (ovviamente agli altri) il rispetto delle norme contenute nel DPCM, che non hanno probabilmente nemmeno letto, dopo essersi messi in fila alla Conad per comprare l’inverosimile di cose inutili: se avessero letto il DPCM (ammesso che sappiano cosa vuole dire) avrebbero visto che le forniture alimentari e di altro tipo sono e saranno garantite, e a chi mi dice: “Eh, ma se uno deve stare in casa, per forza corre a comprare tutto” consiglio anche a lui (o lei) di leggerlo quel dannato DPCM.
Ma a parte questo, ci sono due cose delle quali vi vorrei parlare, molto diverse tra loro ma che mi pare siano passate un po’ in sordina, in mezzo alle polemiche senza senso di questi due giorni.
La prima è la gravità assoluta della rivolta nelle carceri, che non è nata per caso, almeno secondo me, e che ha visto solo a Modena 9 morti. Qualcuno dirà che “ma tanto erano carcerati, chissenefrega se sono morti”, per poi andare in Chiesa a pregare, tanto per essere coerenti e lineari. Io non so chi fossero quei nove carcerati, non mi interessa nemmeno saperlo: mi basta sapere che ci sono nove cadaveri in più. E ci sono anche 15 feriti tra le Forze dell’Ordine, intervenute in massa per sedare la rivolta. E ancora una volta, grazie a loro, a quelli che mettono a repentaglio la propria vita per tutelare la nostra: sarebbe bene che lo tenessimo più presente.
In Italia ci sono circa 10.000 detenuti in più rispetto ai posti disponibili, il più delle volte in strutture fatiscenti, dove anche fare la Guardia Carceraria è una impresa, perché come fai a tenerli tutti a bada, soprattutto se mancano almeno 2500 colleghi? Quale Governo ha preso a cuore nei fatti questa questione? Nessuno, a parole tutti ma nei fatti nessuno. Le carceri stanno dimostrando in questi giorni di essere delle polveriere pronte ad esplodere, perché il carcere di Modena è stato dichiarato inagibile, da Foggia sono fuggiti in 50 (almeno), perché Poggioreale è ancora nelle mani dei reclusi, perché Viterbo ha un numero di suicidi altissimo, perché a Palermo i parenti dei carcerati hanno bloccato il traffico, e potrei andare avanti ancora. Visto però che non faccio il Ministro di Giustizia dal divano, io non ho soluzioni a portata di mano, ma solo molta preoccupazione per quello che vedo succedere.
La seconda cosa potrebbe apparire più leggera, e forse lo è, almeno in parte. Ma anche su questa ci sarebbe molto da dire.
Vittorio Sgarbi ha pubblicato un video che mi sono guardato (dopo una abbondante dose di Gaviscon) e che è terrificante. Dice cose senza nessun senso, cita almeno 25 volte l’organo sessuale maschile, come se fosse una specie di mantra nel suo delirio, insulta gli scienziati che, a differenza sua, non vanno a dire che sta sbagliando su un quadro o su un arazzo, fanno il loro mestiere sudato con anni di studi e di aggiornamenti. Lui dice “Ma chi c…. è Burioni?”, io nel mio piccolo dico “Ma chi c…. sei tu?”, Vedete, se costui fosse solo un ubriaco al bar, non ci sarebbe nulla di male nelle sue parole, ma è un Deputato della Repubblica, è un rappresentante delle Istituzioni, è un uomo di potere, è seguito da (mi pare) 1.000.000 di fans (e già questo la dice lunga): non puoi e non devi dire certe scemate. Lascia parlare chi ne capisce più di te (e sarebbe una buona regola anche per molti altri), sei pericoloso, non sei degno della carica che ricopri e per la quale sei lautamente pagato anche se non ti ammazzi certo di lavoro. Bene hanno fatto i dipendenti del MART di Trento, che lui dovrebbe dirigere, a chiedere le sue dimissioni e, in un Paese serio, non sarebbe già da oggi giù Deputato. Ma noi siamo il Paese di Rocco Casalino alla Presidenza del Consiglio, ma quale Paese serio?
La prima vicenda mi preoccupa, la seconda mi indigna profondamente.
Finisco con un tenero pensiero a chi guida l’auto da solo con la mascherina: ma chi vi deve infettare, il clacson? E se proprio volete portarla, la mascherina, coprite anche il naso, che se no siete ridicoli oltre che senza difese.
Adesso basta, domani c’è un’altra giornata in trincea.
Perché qui adesso non si scherza più.