E ci risiamo.
Vi ricordate Clemente Mastella, Ministro della Giustizia nel Governo Prodi?
Vi ricordate l’inchiesta che travolse lui e la moglie, all’epoca Presidente del Consiglio della Regione Campania?
Vi ricordate le accuse infamanti di favoritismi nelle nomine dei dirigenti ASL?
Vi ricordate le sue dimissioni?
Bene, dimenticatevi tutto perché “il fatto non sussiste”.
A ottobre 2007 Clemente Mastella viene iscritto nel registro degli indagati della procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta detta “Why not” del sostituto procuratore Dott. Luigi De Magistris, del quale Mastella aveva chiesto pochi giorni prima il trasferimento di sede (che caso, eh?): l’ipotesi di reato è abuso di ufficio. Il ministro è sospettato di essere coinvolto in una “rete” costituita da politici, imprenditori, giudici e massoni finalizzata ad ottenere finanziamenti dallo Stato Italiano e dalla Comunità Europea (alla quale, peraltro, Mastella si candiderà poi negli anni successivi). Il tutto pare legato a rapporti che la Magistratura ritiene poco chiari con un imprenditore di nome Antonio Saladino che era stato titolare di una società di lavoro interinale che si chiamava, appunto, Why not. In tutto questo si innesterebbe, secondo i Magistrati, una fitta rete di relazioni illegali per le nomine di dirigenti ASL e il finanziamento ad un quotidiano locale.
Ovviamente, le intercettazioni telefoniche tra loro due (e non solo) vanno pubblicate su moltissimi quotidiani dell’epoca, il tutto sbattuto in faccia alla gente che deve dire che “Mastella è un ladro, un indegno, un mistificatore, fanno bene a metterlo in galera, lui e quella bip di sua moglie”, e via di insulti di ogni genere per mesi e mesi.
Nel successivo mese di gennaio 2008, la moglie Sandra Lonardo, viene messa ai domiciliari, con la motivazione che “potrebbe inquinare le prove” e che “è comprovata la sua pericolosità”, che neanche Totò Riina. A quel punto, Mastella presenta le sue dimissioni da ministro, respinte dal Presidente del Consiglio Romano Prodi e nel tardo pomeriggio della stessa giornata le agenzie di stampa scrivono che anche lo stesso Mastella sarebbe indagato nell’ambito dell’inchiesta riguardante la moglie. Una puntualità davvero impressionante.
Alla fine di quel mese di Gennaio il Governo Prodi cade, in conseguenza anche delle dimissioni di Mastella: qualcuno definì le dimissioni una mossa da abile politico quale lui è ancora oggi.
Due mesi dopo la Procura di Catanzaro dichiara inammissibili le accuse per Mastella e Lonardo, e lui intenta causa allo Stato Italiano per i danni, chiedendo 10.000.000€ di risarcimento. (Cioè, seguendo le linee del miglior Kafka, un ex Ministro della Giustizia fa causa allo Stato che lo ha nominato Ministro perché un Procuratore della Repubblica, suo dipendente, lo ha accusato di abusare della sua carica).
A quel punto, con calma e per piacere, dopo anni di nulla, la Procura ribalta il precedente dispositivo, giudicando illegittima l’archiviazione, e passa tutto alla Procura di Napoli che rinvia a giudizio Mastella e Lonardo per truffa e appropriazione indebita. Ho provato, ieri sera, a cercare gli articoli di giornale dell’epoca: ho trovato talmente tanto fango su loro due e su tutto il “sistema Campania” che la metà sarebbe bastata.
Ieri, dopo nove anni di processi, inchieste, fango, e tanto altro, i due vengono dichiarati innocenti perché “il fatto non sussiste”, cioè abbiamo parlato di nulla per nove anni. Oggi De Magistris e Mastella sono entrambi Sindaci in Campania ( la legge italiana vieta a chi ha carichi pendenti di fare un concorso pubblico ma non gli vieta di candidarsi a Sindaco………) e la Lonardo mi pare sia un pezzo grosso di Forza Italia in Campania. Si candidò alle elezioni, prese 10.000 voti (!!) ma venne ritenuta “impresentabile” da Forza Italia e quindi, pur avendo di fatto vinto le elezioni non venne poi nominata. Una serie di paradossi che solo il nostro Paese può vantare.
Il fatto non sussiste, quindi De Magistris ha fatto un casino d’inferno, facendo cadere un Governo nazionale, creando il panico in Regione Campania (dove mi pare ce ne fosse già a sufficienza) per nulla, e oggi è Sindaco di Napoli, mica di una frazioncina di montagna.
Credetemi, non intendo difendere né Mastella né la moglie, lo fanno benissimo da soli, non hanno certo bisogno di me, ma rimangono quattro considerazioni che trovo semplicemente devastanti:
- nessuno pagherà per gli errori commessi da ben tre Procure della Repubblica, perché di questo fatto che non sussiste si sono occupate Catanzaro, Santa Maria Capua Vetere e Napoli. Pensate se un paziente avesse vagato tra tre ospedali e poi si fosse scoperto che non aveva nulla cosa avremmo letto sulla Malasanità, ispettori a pacchi, multe, indagini, scandali e altro.
- Quella inchieste e quei processi hanno avuto un costo altissimo che paghiamo noi tutti.
- i due imputati sono stati ricoperti di fango (per non dire altro) per anni, a lei sono stati rivolti anche insulti che dimostrano come i cinghiali siano molti di più su due zampe che su quattro, e oggi nessuno ha chiesto scusa per le accuse e gli insulti
- nove anni fa paginate di indagini sulla loro vita privata, accuse a pacchi e oggi un misero trafiletto per dire che “il fatto non sussiste”.
E sapete cosa mi indigna ancora di più? Che loro sono Mastella e Lonardo, hanno sofferto ma comunque sono usciti bene dalla vicenda, ma ci sono circa 12.000 italiani che non sono né Sindaci, né Ministri, né Deputati, né Presidenti di qualcosa che passano nella stessa gogna e non ne escono poi così bene, anzi qualcuno non ne esce proprio.
A me tutto questo fa un po’ schifo.