Mi dicono che sto diventando anziano, e probabilmente è vero, perché non riesco a capire molte delle cose che vedo, leggo e sento al giorno d’oggi.
Quando ero giovane, c’era sempre qualcuno, al mitico ed immancabile bar dello Sport del paesello, che ne sapeva una più degli altri, che ti raccontava di un mondo che sembrava avesse visto solo lui, che ti diceva di sapere “delle cose che a voi non ve le dicono perché scoppierebbe la guerra” e che spesso aveva avuto “da fare” con donne immaginarie, bellissime e molto disponibili, ovviamente solo con lui. E qui si perdeva in particolari erotici che noi piccoli futuri uomini tenevamo in mente per giorni, salvo poi capire che in realtà era solo andato in città a prostitute.
Ma questo immaginario (ma neanche tanto) personaggio era uno di quelli che sapeva tutto, inderogabilmente tutto. E solo lui.
Bene, sono passati gli anni, i bar dello Sport non ci sono quasi più, o meglio, non c’è più quel personaggio tipico di ogni città, di ogni paese, ad ogni latitudine.
Oggi c’è la magia del web, dove trovi tanti di questi fenomeni da bar che dicono qualsiasi cosa e a cui molti credono, assomigliando in modo demenziale ai bambini del bar.
Ma quello che più mi ha fatto pensare in questi giorni è il modo in cui molti (a mio avviso troppi) parlano senza nemmeno pensare che, se una volta la voce arrivava alla porta del bar, oggi arriva ovunque, ha una valenza “planetaria”, quindi ci vorrebbe un po’ di buon senso quando si urlano verità che non sono vere, quando si parla senza mezzi termini di stupri, violenze, malattie.
Faccio un paio di esempi.
Succede un fatto gravissimo nella civilissima Rimini: quattro balordi, quattro ubriachi, quattro dementi violentano ripetutamente e selvaggiamente una turista, poi fanno la stessa cosa con un transessuale, anche lui straniero. Da subito (perché non sono passate più di 2 ore) si scatena una marea di commenti sull’immigrazione, sui maledetti negri, si pubblica più volte una foto che ritrae altri delinquenti arrestati un anno prima con la dicitura “ecco le bestie di Rimini”, si fanno dotte disquisizioni sul fatto che “è colpa della Boldrini”, e qualche giorno dopo due testate “giornalistiche” mettono in luce particolari di una oscenità senza pari, come se questo potesse aggiungere qualcosa all’orrore che già era evidente. Addirittura, qualcuno ha scritto che la donna vittima dello stupro avrebbe subito una isterectomia, cosa non verificata e non verificabile in nessun modo. Ma poi, fatemi capire, che cosa cambia saperlo? Ma se fosse stato qualcuno vicino a voi, untori da divano, avreste avuto piacere di leggere particolari così scabrosi su una vostra parente? Ma perché non ci pensate prima? Peraltro, faccio notare che si è scritto e detto di tutto sul primo stupro, mentre il secondo è rimasto quasi sconosciuto. Forse perché si tratta di un transessuale? Boh, il dubbio mi rimane.
Ma la cosa più grave, per me, è che in tutto quello che ho letto e sentito non c’è mai stata una sola parola di vicinanza alle vittime di questi bastardi, mai nessuno ha parlato della violenza dalla parte delle vittime, ma solo dalla parte di chi vuole imporre una sorta di legge del più forte. E per fare questo, sono stati ribaditi migliaia di volte particolari pruriginosi, simili a quelli che sentivamo al bar, ma che si fermavano lì.
Succede poi un fatto, se possibile, ancora più drammatico: una bambina muore di malaria, malattia che nel nostro Paese non faceva vittime da una marea di anni. E qui si riesce a superare anche l’inverosimile, con frasi del tipo “Mussolini ha debellato la malaria, il PD l’ha riportata”, dicendo in una sola frase almeno tre sciocchezze enormi. Poi, anche qui, ci si dilunga sul fatto che la zanzara è arrivata sui barconi, oppure che le bambine del Burkina Faso che erano in ospedale sono state la causa e che ” se stavano a casa loro era meglio”, e anche qui dando colpe che, se non si trattasse di frasi tragiche, sarebbero ridicole, addirittura arrivando a dire che se “la zanzara punge la Boldrini non fa un soldo di danno”. E della bambina vittima di malaria? Nessuno, nell’immediato, che abbia avuto una sola parola di vicinanza a quella bambina e alla sua famiglia, colpiti da un dramma enorme, di cui credo che quasi nessuno possa capire i contorni. Solo dopo alcuni giorni, qualcuno ha smesso di urlare alla Boldrini, alla Libia, alle ONG, al Governo maledetto, e ha avuto poche parole di conforto per chi ha vissuto e sta vivendo quel dramma sulla sua pelle. Duemila ipotesi, fatte naturalmente da chi non capisce nulla di medicina, tutte o quasi tutte mirate a dire che è colpa dell’immigrazione o della malasanità, nessuno che tenga conto che altri due pazienti sono guariti nello stesso ospedale e nello stesso momento, come se solo parlando di negatività si avesse ascolto nell’agorà mediatica malata e deviata di oggi.
Ricordo ancora che quando ci fu la prima scossa di terremoto nel centro Italia, in piena notte: io ero sveglio, vidi le prime notizie, ma non legate alle probabili vittime, ma solo per dire “i soccorsi non sono ancora arrivati”, “governo di m…..” e altre amenità del genere, senza nessun pensiero a chi stava morendo il quel momento.
Mi spiace dirlo, ma rimpiango il bar dello Sport.