La leggenda di Giano Bifronte narra che fosse una divinità giunta dalla Tessaglia a Roma; la sua caratteristica era quella di essere bicefalo, cioè una testa con due volti simili che permettevano al dio Giano di vedere il passato ed il futuro.
Nell’iconografia popolare la sua caratteristica anatomica porta a rappresentare una cosa ed il suo opposto.
Ho usato questa immagine perché vorrei inquadrare le due anime dell’Italia che oggi appaiono nettamente per le reazioni di segno opposto al disastro continuo del terremoto del Centro Italia.
Da una parte ( che è quella che io preferisco associare al volto di Giano che guarda il futuro) c’è l’Italia dei soccorsi: Carabinieri, Polizia, Forestale, Esercito, Guardia di Finanza, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Volontari, Medici, Infermieri, e tutti quelli (tanti, per fortuna) che si sono messi da subito al lavoro, in silenzio, per alleviare i danni di una situazione talmente grave e complessa da risultare quasi inaffrontabile. E invece loro sono lì, fanno un lavoro durissimo, rischiano la vita per rendere meno pesante quella delle vittime, insomma fanno quello che molti di noi non hanno nemmeno il coraggio di pensare di poter fare. Su tutti, per la pericolosità di quello che fanno, metterei i Vigili del Fuoco, un corpo di Eroi veri che tutti i santi giorni sono in prima linea nell’affrontare le situazioni più terribili, e lo fanno per uno stipendio ridicolo o quasi, con mezzi spesso vecchi ed inadeguati, ma lo fanno. Perché fare il Vigile del Fuoco non è un mestiere, è una missione. Complimenti a tutti loro, visto che lavorano con una professionalità senza pari, ammirata e seguita anche all’Estero: lo sapevate che i nostri VVFF sono ritenuti tra i migliori al mondo? Vi immaginate cosa potrebbero fare se solo avessero mezzi, addestramento e organico adeguati? Gli altri, tutti gli altri, fanno anche loro un super lavoro nel Centro Italia e, tra le tante dichiarazioni di questi giorni, ne ho sentita una di un Sindaco che spero fosse dettata solo dal momento drammatico che sta vivendo. Questo Sindaco (di cui ignoro il nome) ha detto di aver paura per il maltempo che sta arrivando, ma che ha paura solo per i suoi concittadini perché i soccorritori “lavorano sui mezzi meccanici, quindi il maltempo non darà loro fastidio”. Forse non ha guardato bene cosa sta facendo questo pezzo di Italia coraggiosa.
Dall’altra parte (la faccia di Giano che guarda indietro) c’è una massa informe di complottisti da divano, di dietrologi dell’ultima ora, di critici a senso unico, cioè tutti quelli che, dopo aver scritto su Facebook che stanno bene, anche se sono in Alto Adige, si preoccupano di capire perché il Governo abbia abbassato la magnitudo del terremoto, o quale relazione esista tra il terremoto e le trivellazioni in mare aperto, o di recuperare fantasiosi disegni di fantomatici tunnel sotterranei nei quali il Bilderberg farebbe sperimentazioni, oppure di studiare molto attentamente le relazioni tra le scie chimiche e i movimenti tellurici, o altre baggianate del genere. Poi, naturalmente, tornano a parlare del vulcano sottomarino al largo di Napoli o di quello sotterraneo ai Castelli romani per dire che stanno per esplodere, che faranno migliaia di vittime e che “il Governo non sta facendo nulla”, omettendo di dire che le eruzioni di questi due “mostri” sono preventivate ( se accadranno) tra almeno mille anni. Capisco che abbiate paura che non ci facciano più votare, ma così mi sembra un po’ troppo.
Bene, lasciatemi dire che l’Italia ha tanto bisogno della prima faccia di Giano e che farebbe volentieri a meno della seconda: la prima è il senso dello Stato, è il senso della comunità che, senza guardare al colore politico, si rimbocca le maniche e fa. La seconda è quella che meriterebbe gli epiteti di Umberto Eco che, per rispetto a chi in questo momento ha bisogno di tutto meno che di polemiche, evito di ripetere. Forse, però, mentre mangiate i Kinder bueno sul divano e maneggiate la tastiera del vostro I-pad, un po’ di serietà non guasterebbe.