Dopo solo 5 anni di ritardo e € 420 ml spesi, siamo pronti per l’inaugurazione della Nuvola di Fuksas, uno dei monumento all’inutilità più tronfi e senza senso che storia d’ Italia ricordi.
Il Nuovo Centro Congressi è un complesso realizzato a Roma, nel quartiere Eur, che già sopporta la presenza di Confindustria, Ministero della Salute, Ministero delle Comunicazioni, Ministero dell’Ambiente, SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), ICE (Istituto nazionale per il Commercio Estero), la sede centrale dell’ENI, la sede centrale di Unicredit, la sede centrale delle Poste Italiane, la sede dell’INAIL, la sede dell’INPS nonché le sedi italiane di numerose multinazionali e, molto presto, anche la sede TIM e anche il nuovo acquario del laghetto dell’Eur.
Progettato da Massimiliano Fuksas e realizzato dalla società Condotte SPA a partire dal 2008 (!!), è destinato ad ospitare un centro congressi che potrà essere usato per molteplici attività, nella sua ampiezza che supera i 55.000 metri quadri. Si compone di un auditorium da 1850 posti a sedere, varie sale conferenze, un foyer di 6000 metri quadri e un’area commerciale di circa 3300 metri quadri.
Nel giugno 1998 (!!) il comune di Roma e l’allora Ente Eur indissero un concorso internazionale per la progettazione del nuovo Centro Congressi Italia.
La giuria, presieduta da Norman Foster, il 16 febbraio 2000, proclamò vincitore Massimiliano Fuksas. Il bando di gara per la progettazione, costruzione e gestione del centro congressi fu indetto nel 2001. La gara fu vinta nel 2002 dalla Centro Congressi Italia Spa (CCI Spa) che l’anno successivo firmò una concessione trentennale. Il contratto tra la società concessionaria e l’EUR Spa fu risolto nel 2005, dopo che la concessionaria aveva previsto un aumento dei costi da 200 milioni di euro a 250 milioni. Il progetto esecutivo, redatto da Massimiliano Fuksas, fu approvato nel marzo 2007, e contestualmente fu emesso il bando di gara per la costruzione.
La posa della prima pietra avvenne l’11 dicembre 2007 alla presenza dell’architetto Massimiliano Fuksas e di varie autorità, tra cui l’allora sindaco di Roma Walter Veltroni. I lavori iniziarono nel mese di febbraio 2008 Il costo previsto all’inizio, di 275 milioni di euro (l’appalto era stato aggiudicato per 272 milioni), nel corso degli anni ha finito per superare i 413 milioni di euro
Nel dicembre 2013, viste le ristrettezze di bilancio del Comune di Roma, i lavori rischiavano di essere interrotti ma l’intervento del governo, con la legge di stabilità, ha permesso la prosecuzione dell’opera grazie allo stanziamento di un prestito dell’importo di 100 milioni di euro, da restituire in trent’anni. Con questo stanziamento si prevedeva che i lavori venissero completati per consentirne l’inaugurazione entro l’EXPO 2015, ma realisticamente si concludono più o meno adesso. (Fonte Wikipedia)
Bene, fatta un po’ di storia, mi vengono alla mente alcune considerazioni che voglio condividere con voi.
- Per fare quella roba lì ci sono voluti circa 18 anni (diciotto anni), un tempo nel quale le necessità congressistiche sono necessariamente cambiate, e non poco. Oggi si fanno molti congressi in meno, la tecnologia permette di farli in video conference o in altri modi, 18 anni fa manco ci pensavamo.
- Per fare quella roba lì ci sono voluti 400.000.000 di euro (nostri) contro uno stanziamento iniziale di poco più di 200.000.000, cioè il doppio. Oltretutto, con la citata legge di stabilità, adesso la proprietà di quella roba lì (la società EUR Spa, società controllata al 90% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e al 10% dal Comune di Roma, già al centro di numerose inchieste giudiziarie), dovrà pagare un mutuo trentennale allo stesso Ministero che ha emanato la legge di stabilità, che è anche proprietario del 90% dell’opera (oddio, opera…..).
- La zona Eur è già una specie di inferno quotidiano per chi ci lavora, pressata come è da migliaia di persone che ci vanno praticamente solo per lavoro, con orari uguali per tutti più o meno, quindi con le cosiddette rush-hours tipiche del delirio collettivo di Roma.
- L’area occupata era l’unico parcheggio disponibile, e adesso non lo è più. Perché è vero che a pochi metri c’è il garage interrato della metro, ma pare che quei pochi metri pesino in modo terribile sulle gambe degli abitanti temporanei del luogo, per cui adesso le auto le mettiamo anche sugli alberi, perché la doppia fila è esaurita.
- Ma poi, mi chiedo e vi chiedo: a 150 metri da quella roba lì c’è un palasport intero, che può contenere circa 1500 persone, ad altri 200 metri nella direzione opposta c’è il palazzo dei congressi dell’EUR, a trecento metri c’è lo spazio Novecento (circa 1000 posti a sedere) , più le sedi congressuali di molte delle strutture pubbliche e private citate sopra e, per finire, i centri congressi di almeno 7-8 hotel di lusso che sono in zona. C’era proprio la stretta necessità di un altro centro congressi proprio lì?
Tutto questo per dire che, a mio inutile e irritante parere, siamo di fronte all’ennesimo esempio di come si gettano i soldi (nostri) per fare probabilmente favori a qualcuno, ma anche all’evidenza di come manchi in modo assoluto una programmazione razionale del territorio e delle risorse.
Vi auguro una buona serata, tanto quella di Fuksas lo è di sicuro, vista la parcella che gli è stata pagata, circa 19.900.000 € (nostri anche questi).