Finalmente usciamo anche dai ballottaggi, le città grandi, medie e piccole hanno finalmente il proprio Sindaco, che adesso deve ricordarsi di cosa ha promesso in campagna elettorale e mantenere la promessa: lo ha detto Beppe Sala neo sindaco di Milano, mica io.
Un primo dato che trovo interessante e che merita, secondo me, una riflessione è che il centro destra, che ha clamorosamente perso queste elezioni, oggi gongola perché vede il centro sinistra soccombere in molte città: è un po’ come se il bambino, per non far giocare gli altri, bucasse il pallone. Non gioca più nemmeno lui.
A Roma il suicidio della destra si è consumato nel tempo, con due candidati entrambi per me poco probabili, che hanno diviso un elettorato stanco e disincantato, che già al primo turno ha detto: fatevi da parte, noi non vi sosteniamo. Le alleanze malefiche con Salvini da una parte e con Berlusconi dall’atra sono stati due clamorosi errori politici, non lo dico io che non valgo niente, lo hanno detto le urne. Gioire perché Fassino lascia la poltrona di Sindaco a Torino quando non si è arrivati al ballottaggio è triste, molto triste.
Il PD ha cercato di gioire per la vittoria risicata di Bologna, che rimane con un Sindaco per me poco “appealing”, ma pur sempre di appartenenza di partito, e esulta per il risultato di Milano, di fatto l’unico di cui il PD possa essere contento. Piuttosto poco, mi pare.
Una nota importante: a Torino e Roma vincono due donne, che io mi ostinerò a chiamare Sindaco e non Sindaca, termine che trovo orrendo. La Presidente della Camera Laura Boldrini se ne farà facilmente una ragione, per me è molto più importante che una Donna vinca una elezione piuttosto che preoccuparsi di storpiare un nome.
Scendo nel dettaglio della Capitale un po’ perché ci vivo, un po’ perché è la Capitale, quindi la città più importante del Paese.
Vince l’Avvocato Raggi, con una maggioranza fortissima, votata da 770.000 romani, contro i poco più di 376.000 che hanno votato Giachetti, esponente di quel centro sinistra che si è fatto impallinare con l’affaire Marino e che aveva poche speranze di farcela. Quindi, circa la metà dei romani ha preferito il mare o il pranzo dalla suocera al voto, forse occorre tenerne conto.
In realtà io avrei voluto scrivere una lettera aperta al neo-Sindaco di Roma, ma lo ha già fatto, con molto più merito e diritto di me, il marito, per cui mi astengo dal rivolgermi direttamente all’Avv. Raggi. Faccio può alcune considerazioni che, credetemi, avrei fatto anche a Roberto Giachetti, perché qui il problema non è il passato, ma il futuro di questa città, devastata da anni di incuria totale e da malaffare diffuso.
I Casamonica a Roma ci sono ancora, Caltagirone non è andato in vacanza, gli intrecci di potere più o meno evidenti ci sono e ci saranno: sarà Virginia Raggi in grado di sopravanzare questo sistema di potere occulto e dare finalmente dignità alla Capitale? Io spero di sì, ma qualche dubbio me lo dovete lasciare perché è legittimo.
Ma vorrei adesso, citare il programma della neo-Sindaco di Roma, cioè quelli che sono chiamati “gli 11 punti per Roma” e fare, indegnamente, alcune piccole considerazioni generali, dopo avervi detto che ho tolto alcune parti dello scritto, quelle più propagandistiche che oggi non servono più, visto che ha vinto :
“MOBILITÀ
I mezzi pubblici devono avere la priorità, subito corsie preferenziali protette e semafori intelligenti; la bicicletta deve diventare un mezzo sicuro ed efficace attraverso la realizzazione di corsie ciclabili leggere e stalli di sosta. Nuovi investimenti soprattutto sul ferro leggero di superficie e per la manutenzione dell’esistente. Tutte le nuove opere dovranno essere sicure, accessibili ed intelligenti.
RIFIUTI
Ridurre i rifiuti, riusare e riciclare significa far risparmiare soldi ai cittadini e creare posti di lavoro. Abbiamo in mente un futuro differenziato, con un servizio di raccolta intensificato e domiciliare, nuovi veicoli AMA, isole ecologiche in ogni quartiere e tariffe puntuali. Spazziamo via il malgoverno nella gestione dei rifiuti. Multe più salate per chi tratta Roma come una pattumiera.
TRASPARENZA
Conti alla luce del sole. Controllare l’operato degli amministratori significa rendere la città più efficiente e azzerare gli sprechi. Una Roma a 5 Stelle ha una task force sugli appalti che limita gli affidamenti diretti e ferma la corruzione, proseguendo sulla scia di una vigilanza collaborativa con l’Anac.
AMBIENTE
Avere parchi e spiagge al livello d’eccellenza delle capitali europee è la vocazione di Roma a 5 stelle: 16.000 ettari di natura protetta, biodiversità, reperti, monumenti, ville e casali. Regole chiare sulle aree verdi e sulle modalità di gestione coinvolgendo la cittadinanza.
SICUREZZA
Siamo sicuri di volere una capitale al riparo dalla microcriminalità, con un Corpo di Polizia Locale riorganizzato e sicurezza stradale incentivata. Andiamo verso il superamento dei campi rom, come richiede l’Europa, e verso un censimento patrimoniale approfondito per ogni insediamento, affinché nessuno a Roma possa più vivere alle spalle dell’altro.
POLITICHE SOCIALI
Hanno finito di mangiare sulle fasce più deboli: non prede per gli squali del malaffare, ma persone da tutelare con un nuovo Piano Regolatore Sociale, progetti per i nostri anziani, servizi H24. Parola d’ordine: serietà nella gestione dei migranti.
CASA
Diritto ad abitare un alloggio proporzionato al nucleo famigliare, ad un affitto che non superi il 20% del reddito. Rendiamo pubblica la mappa e completiamo il censimento del patrimonio immobiliare del Comune, blocchiamo la sua vendita e riportiamo gli abitanti nella città. Azzeriamo gli affitti passivi, facciamo manutenzione per le case pubbliche inagibili e favoriamo l’auto-recupero degli immobili coinvolgendo la cittadinanza attiva. Migliaia di cantieri aperti alle piccole imprese per il recupero degli alloggi perduti.
SCUOLA
Asili e scuole per noi sono un investimento. Vogliamo offrire ai genitori e ai loro bambini asili pubblici e scuole messe in sicurezza, a cui ci si possa iscrivere in modo semplice, e in cui ci siano mense sostenibili, orti scolastici e nuovi percorsi educativi.
ARTE CULTURA SPORT
Roma è uno spettacolo. Trasparenza e meritocrazia nei fondi per la cultura, spazi culturali e artistici anche nelle periferie, sostegno all’artigianato. Impianti sportivi messi in regola ed efficienti, aggiornamento delle tariffe, parchi e ville trasformate in palestre all’aperto.
TURISMO E SVILUPPO
Con un maggior decoro, trasporti efficienti, più sicurezza e coordinamento nella promozione, riportiamo Roma ad essere anche città del mondo, valorizzando in primo luogo il nostro immenso patrimonio culturale.
DALLE PERIFERIE AL CENTRO
La nuova urbanistica di Roma: blocco dell’ espansione urbana, salvaguardia di quel che resta della campagna romana e nuove regole per recuperare gli abitanti perduti. Un nuovo Piano che permetta a Roma di avere una rete diffusa di servizi ed agli abitanti dia la possibilità di sentirsi al “centro” in ogni parte del territorio urbano. L’emarginazione sociale non si combatte con le forze di polizia, ma con il recupero della dignità civile in una città che va capovolta: dal centro alle periferie.”
Ovviamente ogni punto ha degli approfondimenti, andateli a leggere se volete, come ho fatto io prima delle elezioni. Tutto molto bello, non tutto condivisibile, ma ci mancherebbe altro: non si può essere il “Sindaco di tutti”, questa è una bella frase che non ha senso perché se fai il Sindaco di tutti non decidi niente, qualcuno lo scontenti sempre e lo devi scontentare se vuoi governare. Il programma di Virginia Raggi prevede (senza descriverli nel dettaglio) investimenti pazzeschi, sui quali ho il primo dubbio: dove li prende i soldi? La stessa cosa dissi in tempi non sospetti per il programma di Marchini e per quello di Giachetti, perché i programmi elettorali servono a prendere voti, poi tanto la gente se li scorda. Forse.
Io vedo una grande difficoltà nel lavoro che aspetta il Sindaco Raggi: tutto molto bello, tutto molto poetico, ma Roma è governata da molti anni ormai da un sistema affaristico-politico che è nei meandri della capitale, è negli uffici pubblici, è nei quartieri, con una ramificazione spaventosa e un sistema oliato da anni di malaffare. sarà lei capace di scardinare questo sistema e rendere (lo dice lei all’ultimo punto) il Laurentino 38 uguale a Parioli, o Tor Bella Monaca uguale a Prati? Non si può dire che non siano belle idee, molto più dei pannolini riciclabili (c’è anche questo nel programma) o della funivia (di cui da un po’ non sento parlare), ma la loro realizzazione mi pare piuttosto difficile, anche se non impossibile. Trasparenza, chiarezza nelle procedure, municipalizzate che funzionino, e chi non lo vorrebbe? 64.000 dipendenti del Comune che adesso dovranno confrontarsi con un Sindaco che vuole fare chiarezza: auguri.
Non posso che augurare buon lavoro al Sindaco Raggi e alla sua giunta (a proposito, qualcuno ha idea degli assessori?), ma soprattutto devo augurare a me e ai concittadini romani tanta tanta buona fortuna perché ne abbiamo immensamente bisogno.
Vedremo.