Si inizia a delineare (forse) la lista dei candidati per la corsa a Sindaco di Roma.
Non ho la pretesa di dare giudizi, non è nemmeno il mio ruolo, ma vorrei condividere con voi il mio pensiero sui candidati che, per ora, sono apparsi all’orizzonte, partendo da chi ha vinto le scorse elezioni o, meglio, le ha “non perse” cioè il centro sinistra.
Ben 6 candidati alle primarie: troppi, secondo me, per essere credibili. Ma che sia Giachetti il probabile vincitore è abbastanza facile come previsione; su di lui sento dire che “è una brava persona”, è una “persona seria”, come se questo bastasse a ricoprire quella carica. Non mi pare abbia carisma, non mi pare abbia quella carica di managerialità che ci dovrebbe essere per guardare i Fori Imperiali dal balconcino.
Centro destra: Bertolaso (forse). A me non è mai piaciuto, certamente è stato un protagonista dell’era berlusconiana al Governo del Paese, molto contestato e molto criticato sia per il G8 che per il terremoto de L’Aquila. A me personalmente i massaggi veri o presunti interessano poco o nulla, sono fatti suoi (ammesso che non pagassimo noi…….), ma presentare un candidato con tre processi pendenti è pura follia, in un Paese che di follie come questa ne ha già viste tante (ad esempio De Luca in Campania). Oggi, però, Giorgia Meloni alza la voce e rimette in gioco la candidatura: il suo partito che a Roma ha parecchi adepti ripropone Fabio Rampelli, uomo che conosce molto bene la città e che, almeno finora, è stato ai margini della polemica politica. Potrebbe essere un buon candidato? Forse sì, ma non ha il seguito che serve per vincere le elezioni romane.
Alfio Marchini: qualcuno dice che ha delle chanches perché è belloccio. Posso dire “e chi se ne frega”? Ha già provato a correre ed ha già perso, mi pare anche lui con un carisma piuttosto limitato, ma almeno per ora si tiene a distanza dai partiti classici e questo è, dal mio punto di vista, un bene, anche se potrebbe condannarlo a non avere abbastanza voti per vincere. Ho letto il suo “proclama per Roma”, molto bello, una città ideale che non esiste, un proclama che per diventare anche solo lontanamente reale deve risolvere problemi atavici. Sarebbe capace di farlo? Forse sì, ma prima deve trovare quel consenso che non ha trovato prima.
Il movimento 5 stelle sta portando avanti le “comunarie”: Annalisa Bernabei, Marcello De Vito, Paolo Ferrara, Virginia Raggi, Enrico Stefano e Teresa Zotta, questi i loro nomi. Io credo che, alla fine, sarà primo Marcello de Vito, già consigliere comunale, avvocato del Foro di Roma. Guardate il suo video di presentazione: a me pare che non primeggi nemmeno lui per personalità. I 5 stelle avrebbero vinto Roma a mani basse se avessero scelto di candidare Di Battista o Di Maio, ma le loro regole ferree lo vietano. Loro almeno le regole le rispettano……
Poi c’è il candidato di Casa Pound, Manlio di Stefano, che non potrà mai vincere ma che serve a disperdere voti: non condivido le posizioni estreme di Casa Pound, ma li rispetto quando fanno (e le fanno) cose buone verso i poveri e gli emarginati. Da questo a governare Roma ce ne corre.
Spero di non aver dimenticato nessuno, ma se così fosse correggetemi.
Insomma, come era facilmente prevedibile, un gran casino che, fino a quando si dovranno presentare le liste, vedrà colpi di scena, cambiamenti, novità, scandali, insomma il solito scenario italiano.
Intanto, gli abitanti di Roma continueranno a fare i conti con gli autobus scassati, i costi fuori controllo, le partecipate con bilanci da fallimento ma ancora in piedi, con gli asili comunali che sono quello che sono, con l’immondizia e i topi che regnano sovrani, con il traffico infernale, con le strade degne di un rally, con le periferie degradate e degradanti, con un patrimonio artistico unico al mondo che viene sfruttato poco e male, insomma con tutto quello che sappiamo noi che a Roma ci viviamo.
Non avevo e non ho soluzioni, ma spero che a giugno sia più chiaro il quadro e, soprattutto, che siano chiari i programmi e le alleanze, in modo da pensare ad un voto che non sia espressione di parte politica ma che sia la speranza di veder risorgere questa città. Napoli lo ha fatto…….