Dopo lunghe attese, dopo l’alternanza di nomi poco credibili, dopo il classico balletto della politica, il Centro Destra annuncia il nome del candidato unico per la corsa a Sindaco di Roma: Guido Bertolaso.
Bene, quasi nulla da dire né sulla procedura né sul nome, anche perché la città non la governa il Sindaco da solo, ma la governa la squadra, e quella ancora non la conosciamo.
Però una nota a margine, non politica, non di parte, non sulla persona in quanto tale la devo fare, perché l’ho già fatta su De Luca in Campania, e la faccio perché io mi sarei anche un po’ stufato di assistere inerme a questi giochetti di bassa e pessima politica.
Bertolaso è imputato in due procedimenti giudiziari penali, uno per i lavori fatti a La Maddalena per il G8 che non si è mai fatto, e uno per la ricostruzione de L’Aquila dopo il terremoto. Due processi penali, che sono in corso, quindi presumo che Bertolaso abbia due “carichi pendenti”, come si dice in gergo, tanto quanto li aveva De Luca a suo tempo. Bene, lo ribadisco, perché forse sfugge a molti: con un”carico pendente” in questo sciagurato Paese, non puoi partecipare ad un CDA di una società che abbia in corso gare d’appalto con la PA, se ci sei ti devi dimettere, non puoi fare un concorso pubblico, non ti viene rinnovato il passaporto, ma puoi (è così, davvero) proporre la tua candidatura a Sindaco della Capitale. Sì, perché la legge sulla eleggibilità di un Sindaco dice che non puoi ricoprire la carica se hai una condanna in via definitiva, non se hai un processo in corso. E’ un tema sul quale mi sono già soffermato più volte, ne ho discusso con Sottosegretari, Senatori e eminenti esponenti della Pubblica Amministrazione, senza ovviamente arrivare a nulla, ci mancherebbe!!
Ma quello che mi viene da dire è: ma è mai possibile che una coalizione come il Centro Destra, che conta su circa il 30% dei consensi nel Paese, non sia in grado di proporre un candidato che non abbia problemi con la giustizia? E’ mai possibile che nessuno si ponga un problema di buon senso, ma anche di buon gusto, visto che solo a Roma saranno qualche centinaio (stima per difetto) quelli che dovrebbero votare per uno che gode di diritti civili che a loro sono stati tolti?
Come vedete, non entro nel merito della candidatura, non mi interessa e, ripeto, sto scrivendo le stesse cose che ho scritto su De Luca, perché il problema non è né la parte politica né la persona, ma è solo un tema di giustizia e di democrazia che mi pare siano parecchio latitanti in questo sciagurato Paese, quello dove , comunque, gli ultimi tre governi non sono espressione del voto popolare.
Ai tanti amici insigni giuristi, politici e conoscitori della Roma che conta che mi seguono chiedo lumi: mi sto sbagliando? La legge è diversa? Ci sono motivazioni tecniche e politiche che travalicano il senso delle leggi in materia? Sono io che non capisco niente? Fatemi capire, perché anche io andrò a votare per il Sindaco……