Grazie.
Vi ringrazio tutti, perché oggi mi avete veramente sommerso di auguri, di ricordi, di sorrisi, di belle parole.
Non è facile trovare motivi per sorridere in questo momento davvero strano; ho vissuto da spettatore momenti drammatici, come l’epoca delle Brigate Rosse, le stragi nere, i misteri di Stato, ma mai e poi mai avrei pensato neanche lontanamente di vivere un compleanno così, in un momento storico davvero drammatico.
Ma grazie a tutti quelli che con messaggi, telefonate, post e altro si sono fatti vivi oggi, mi sono sentito meno solo.
Non voglio essere malinconico, ma dopo tanti mesi di isolamento e di durissimo lavoro (perché devi attaccarti al lavoro per vivere e non pensare troppo), ricevere la montagna di auguri e di affetto che ho ricevuto oggi è davvero un dono, in minima parte merito mio, ma in gran parte merito vostro.
Grazie perché quello di oggi è un traguardo notevole, perché possiamo anche barare con gli anni, dire che ne abbiamo di meno, ma poi c’è la carta d’identità a riportarci a terra, oltre alle ginocchia doloranti, il sonno leggero e quel lieve senso di stanchezza perenne che mi accompagna.
Ma oggi, per un po’, tutto questo mi è sembrato più leggero.
Grazie ai quasi 700 amici che hanno voluto ricordarsi di me, anche se solo per un frettoloso saluto: vuole comunque dire che ci siete, e in questo momento è una cosa molto bella.
Poi qualcuno si è distinto con complimenti che non mi merito ma che oggi prendo per buoni, perché mi scaldano il cuore.
Mi scuso fin da ora se nei ringraziamenti dimenticherò qualcuno, ma noi anziani abbiamo la memoria corta.
L’anno prossimo sarà peggio, potete giurarci.
Grazie di nuovo e buona fortuna a tutti, perché ne abbiamo davvero bisogno.