La Pianura Padana è famosa per il fatto che in inverno le nebbie avvolgano tutti e tutto, e queste serate di semi-lockdown non sono da meno.
Ma direi che il problema nebbia ha assunto proporzioni molto più vaste, perché mi pare che in giro la nebbia stia colpendo molte menti, mica solo le pianure del Nord.
Leggerete pensieri sparsi, su argomenti vari, ma con un filo conduttore: ci sono troppi soggetti a cui la nebbia, soprattutto quella intrameningea, fa davvero molto male.
Partiamo da un tema a me caro: le donne e il loro rispetto.
Ci sono stati diversi episodi in questi giorni, come peraltro troppo spesso, in cui ci sono elementi chiari di giudizio: donne che subiscono violenze e uomini che le violenze le fanno. Ma ci sono sempre molte menti che trovano dei distinguo davvero agghiaccianti, e mi sto riferendo in particolare alle (per ora presunte) violenze del manager milanese che pare ne facesse di tutti i colori, ma che qualcuno giustifica dicendo che “eh ma lo sai che ci sono donne che per un po’ di soldi sono disposte a tutto….”. Ah sì, davvero? Quindi se una ragazza, magari attratta dal fascino del denaro, delle belle case in centro a Milano, accetta un invito e poi viene violentata (cioè, lo ricordo: viene costretta a fare sesso contro la sua volontà) la colpa è sua? Oppure, se una maestra d’asilo (non sono educande, ci mancherebbe, anche loro possono fidanzarsi e fare sesso, lo sapevate?) accetta di fare foto e video intimi, la colpa del fatto che il suo ex pubblichi tutto questo è sua? Vedete come la nebbia faccia danni? Niente da fare, siamo ancora lontanissimi da un minimo senso di decenza e di buon senso. Poi, nello specifico del caso della maestra, tutti gli altri “attori” della vicenda hanno commesso reati, ma quella che finisce sotto accusa è lei. Grandioso. A lei e a tutte le donne vittime di qualsiasi tipo di violenza tutta la mia solidarietà umana.
Passando di palo in frasca, parliamo di Calabria. Ammetto di conoscere poco quella regione, perché anche il lavoro mi ha portato poche volte da quelle parti, ma credo che non ci sia bisogno di essere lì per dire qualcosa. La Sanità calabrese (di cui spesso si denunciano le pecche e le carenze) ha visto un balletto demenziale di commissari (peraltro, già il fatto che sia commissariata da anni è un segnale pericoloso e importante): Cotticelli smascherato da un servizio televisivo, Zuccatelli smascherato da un video demenziale, Gaudio sputtanato dalla moglie, Strada tirato in mezzo e insultato da quel personaggio da operetta che, per ragioni ben note, ricopre il ruolo chiave di Presidente della Regione. Tutto assolutamente fantastico, davvero, compreso il fatto che il Presidente del Consiglio (lo sapevate che ne abbiamo uno?) dice che è tutta colpa sua, che Speranza non c’entra, che adesso in pochi giorni ci sarà finalmente un nuovo Commissario alla sanità calabrese. E’ tutto talmente demenziale che non saprei da dove iniziare, mi limito ad una considerazione: ma come è possibile che nessuno dei circa 20.000 dipendenti della sanità calabrese non si sia mai reso conto di quello che (non) stava facendo Cotticelli? Ci vuole la TV per saperlo? Non ne faccio una colpa a nessuno sia chiaro, ma è abbastanza evidente che c’è qualcosa che non quadra, anche perché pure la Regione avrebbe dovuto rendersi conto di qualcosa. E invece niente, tutto tace fino alla scorsa settimana quando in quattro giorni ci sono tre dimissioni (record assoluto) e, ancora oggi, una sostanziale assenza di management della sanità calabrese. Il Governo Centrale, il Ministero della Salute, in quesi anni dove stavano? Che dati ricevevano dai commissari calabresi? Che feed-back avevano dai territori? Se il sistema funziona, tutto questo non dovrebbe succedere. Ma succede, e allora c’è chi dice che “la Calabria ai Calabresi” perché sarebbe meglio, dimenticando che lui ha mandato in Calabria a gestire il suo partito un lombardo. ma anche questo passa sotto silenzio.
Poi ci sono le gravissime, imperdonabili, insensate dichiarazioni di un Senatore, di cui non faccio nemmeno il nome per non sporcare il mio schermo, contro Iole Santelli e i Calabresi che l’hanno votata. Ho avuto occasione di incontrare un paio di volte la Santelli quando era al Ministero di giustizia, e ne ho apprezzato la signorilità e le capacità dialettiche, pur essendo su piani politici lontanissimi. Ma i suoi piani di signorilità e di decenza istituzionale sono altrettanto lontani da quelli di quel signore che dall’alto della sua carica istituzionale ha scaricato una serie di considerazioni demenziali su Santelli e sui calabresi che l’hanno legittimamente votata. E sapete la cosa più bella? Che i sostenitori di quello lì, invece di essere i primi ad incazzarsi con lui (è un loro rappresentante), lo difendono dicendo che “si dovrebbe parlare d’altro, tipo l’arresto del presidente del consiglio regionale, che ha rubato i soldi ai malati e ai disabili calabresi” e bla bla bla .
Su questo lasciatemi fare due considerazioni, una facile e una gravissima. Prima di tutto io mi sento libero di parlare di quello che mi pare, e non è accettabile il “piuttosto parlate di”: ma perché, una cosa esclude l’altra ? Non mi pare. La seconda, invece, è molto più grave: oggi chi cerca di difendere quello là, dice che il presidente del consiglio regionale è “colpevole”, ancora prima che finiscano le indagini e si faccia un processo. E’ la logica manettara che contraddistingue in particolare un partito italiano e che io trovo demenziale. Non sto difendendo nessuno, e non ne faccio una questione politica, ma solo di buon senso: sbattere il mostro in prima pagina è molto, troppo facile. Poi magari salta fuori che non è vero nulla, ma in quel caso sarete tutti girati dall’altra parte. Tristissimo modo di interpretare le regole, che valgono solo quando vi fa comodo.
Poi c’è un’altra cosa che mi ha davvero infastidito. Arrivano a Nerano dei profughi, non saprei da dove e come, e una signora decide, in piena autonomia, di alzare la serranda del suo negozio di alimentari e di sfamare questi poveretti. Apriti cielo!! Invece di considerare questo come un gesto di grande nobiltà d’animo, ecco i commenti acidi e cattivi di chi proprio non ci arriva. “Speriamo che alzi la serranda anche per gli italiani affamati”, “Ma avrà tagliato il salame a quelli lì che non lo mangiano nemmeno?”, “Chissà quanti sono terroristi”, “Avranno tutti il Covid”, e via così con altri commenti infami e razzisti. Sì, perché questo è solo becero razzismo, null’altro. Perché voi, dal divano, per gli italiani affamati, cosa avete fatto o cosa pensate di fare domani mattina? Quanti di voi vanno alla Caritas a servire pasti caldi a chi ne ha bisogno? Quanti di voi avrebbero fatto lo stesso gesto? Il Sindaco di Nerano, intervistato da RAI 2, ha detto una cosa devastante nella sua semplicità: “Non ci siamo posti il problema di chi fossero, erano persone affamate che avevano bisogno di aiuto immediato, e quello hanno avuto dalla comunità”. Brava la signora e bravi i suoi concittadini. Voi che criticate a prescindere no, voi non siete bravi per niente, ma questo lo sapete già E mi raccomando, domani tutti a Messa!!
Finisco con un paio di considerazioni sulla pandemia, perché mi pare ovvio doverlo fare, e mi limito a evidenziare due cose: le regole e i vaccini.
Sulle regole ho scritto qualche giorno fa, e confermo quello che ho detto, supportato anche dai numeri: se invece di andare a spasso perché “ci limitano la libertà”, stiamo a casa ognuno per suo conto, forse fra un po’ potremmo ritornare ad una vita quasi normale. Se continuiamo a pensare che a noi non succederà mai nulla, allora non abbiamo capito quanto sia grave la situazione. Qui le carenze sono davvero tante, sia da parte di chi dovrebbe governare questo sciagurato Paese sia da parte di tutti quelli che, ignorando o facendo finta di ignorare le regole, pensano di essere più furbi. Non lo siete per nulla.
Poi non spendo più parole su chi insiste a parlare di pandemia finta, di terrorismo mediatico, o altre boiate del genere perché su di voi e sulle vostre azioni scellerate dovrebbe scendere un assordante silenzio, ma voi fate di tutto per farvi sentire, anche inseguendo le ambulanze per dimostrare che avete ragione. Su una sola cosa vi invidio: avete davvero tanto tempo libero.
I vaccini, altro tema caldo di questi giorni. Mi permetto una chiosa di politica internazionale, perché DonaldDuck Trump ha detto una cosa ridicola, se non fosse lui ancora il Presidente degli USA; infatti ha dichiarato che Pfizer ha annunciato il suo vaccino subito dopo le elezioni per influenzare il voto degli americani. Cioè sarebbero stati capaci di influenzare come votavano gli americani dopo (e non prima) che questi avessero votato? Semplicemente grandioso.
Ma sui vaccini mi preme, per l’ennesima volta, fare alcune considerazioni importanti (almeno per me): i vaccini arriveranno sul mercato italiano SOLO dopo l’esame rigoroso della Autorità preposte, non solo italiane, perché con i farmaci si fa così, da sempre. Sappiate, anime belle, che le autorità italiane del farmaco sono ritenute a livello mondiale le più severe e rigorose sull’immissione sul mercato dei farmaci (solo per ricordarvi che anche i vaccini sono farmaci) per cui quando arriveranno sul mercato saranno sicuramente state effettuate tutte le necessarie prove di stabilità, efficacia, sicurezza, e quant’altro necessario per renderlo disponibili in maniera sicura. Saranno disponibili subito per tutti? No, perché fare un vaccino è molto più complesso che per altri farmaci, per cui ci vorrà tempo per averli disponibili sul mercato, ma Pfizer non è l’unica a lavorare su questo tema. Sarà necessario, doveroso e utile vaccinare prima chi rischia di più: medici, infermieri, assistenti, operatori di polizia, volontari, protezione civile, anziani, e via così per molto categorie. Poi verranno gli altri, perché in un modo civile si fa così. A proposito, guardate che i sanitari che oggi inseguite e minacciate sono gli stessi che ad aprile ringraziavate con gli applausi dal balcone. No, non sono proprio gli stessi perché molti di loro in tanto ci hanno lasciato le penne. Pensateci, se ne siete capaci.